Home Page
Il tamburo nascosto
Coloro a cui è accaduto di assistere a qualche mio incontro coi bambini lettori, nelle scuole e altrove, possono aver sentito un racconto autobiografico che porgo ormai da vent'anni, per giungere, partendo da lontano, a parlare delle filastrocche.
Partendo da lontano, ma con rapido cammino: dall'infanzia, dalla stirpe folta e fiera di maestri elementari; dall'unico zio dottore, esaltato da tutti; dalla mia strategia puerile di proclamare di voler diventar medico, da grande, per essere altrettanto onorato; dal successo ripetuto di tale strategia, e dalla conseguente e fatale iscrizione alla facoltà di medicina, una volta finito il liceo classico... Passando per la crisi, il cambio del vento, la fuga dalla medicina, dalla famiglia e dalla Sardegna dopo quattro anni; e poi per il DAMS di Bologna, e dopo quello il teatro di gruppo: il mio gruppo teatrale presuntuoso e commovente, la sua spavalda miseria economica e immaturità artistica... Fino all'incontro casuale con la Banda Osiris, che allora suonava per strada; all'idea di fare anche noi la banda, realizzare una forma di teatro di strada che raccogliesse in sé (e possibilmente rendesse vendibile) l'eredità della "guerriglia teatrale e musicale urbana" praticata dalla cosiddetta "ala creativa" del movimento del '77, di cui avevo fatto fieramente parte...
E ciò accadde: per quattro anni ho corso le strade con un tamburo legato alla vita e una tasca piena di botti, su e giù per l'Italia e non solo (anche Parigi, Barcellona, Lille), in fila in sei con la mia Banda Roselle (stupido nome, lo so: derivato dal "Centro Teatrale Roselle", il centro teatrale che fondai 1979 in Via Roselle, a Bologna).
Da lì, finalmente, il racconto curva e si dirige all'oggi, al mio mestiere di poeta rimatore.
Mia madre le foto della Banda non le ha mai volute vedere. Mi aveva visto col camice bianco dello studente in medicina, e vedermi vestito di giallo, con una bombetta nera e un tamburo legato addosso era troppo per lei: la visione spietata a colori di un figlio perduto. Ma io stesso - racconto ai bambini – a un certo punto mi rimproveravo, con la voce di mia madre, usando il suo burattino. Avevo 33, 34, 35 anni, credevo e dicevo di voler fare lo scrittore di teatro, il drammaturgo: cosa diavolo ci facevo a sbattere per anni un tamburo su e giù per lo Stivale?
La parabola accelera e confluisce decisa nell'oggi.
"Ora non faccio più il tamburino ma lo scrittore", dico a questo punto da vent'anni ai bambini. "Però vi chiedo: secondo voi, quel tamburo l'ho buttato via?"
E da vent'anni loro mi rispondono: "Noooo! Lo tieni per ricordo!"
"È vero", dico,"lo tengo per ricordo. Sull'armadio, nel mio studio, con le bacchette infisse verso l'alto come due corna. Ma ne ho fatto anche un'altra cosa, magica, misteriosa... Ora vi dico una filastrocca, che forse vi aiuta a capire che magia è".
E lì parte la prima strofa del "RIMELANDIA RAP" (da RIMELANDIA, Mondadori - unico mio titolo fuori catalogo). Alla fine domando di nuovo ai bambini: "Cosa ne ho fatto di quel tamburo? Gli adulti, e quel me stesso che era adulto e mi sgridava, parevano dirmi insieme: metti via quel tamburo, Bruno, e fai un lavoro serio. L'ho messo via, da venticinque anni, e ora faccio il lavoro serio dello scrittore. Ma non l'ho messo via del tutto: che cosa ne ho fatto?"
Non basta, indugiano, sorridono, hanno quasi capito ma non sono sicuri, non sanno come dirlo.
Ci vuole la seconda strofa di Rimelandia Rap.
Banda Roselle. Treviso 1984. MARCETTA |
Banda Roselle. Vigodarzere 1984. FRA LA GENTE |
Banda Roselle. Vigodarzere 1984. SERENATE |
Banda Roselle. Vigodarzere 1984. SCENETTE |
Banda Roselle. Fiera di Bologna 1986. KAOS |
Banda Roselle. Camerini 1984. DEBOSCIA |
Banda Roselle - Prove in sede 1985. BEATLES (fuori sincrono) |
Banda Roselle. Prove in sede 1985. FRANK ZAPPA (fuori sincrono) |
Questa pagina è stata creata il 13 dicembre 2011 e aggiornata l'ultima volta il 18 dicembre 2011
ARRIVEDERCI