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Nel novembre 2010 Padre Stefano Gorla, direttore della rivista G Baby (per il prescolare 3-6 anni) e de il Giornalino ("la settimana formato ragazzi"), della Periodici San Paolo, mi ha invitato a contribuire con le mie filastrocche alla rivista G Baby, e in prospettiva anche al Giornalino.
Ecco le filastrocche che sono state pubblicate finora.
BICICLETTA
Periodici San Paolo, "G Baby", n.1/2011 Gennaio
Tavola dalla rivista (JPG 132 KB)
Bici bici bicicletta
Cavalcioni cavalletta
Piede piede nei pedali
Ruota ruota con le ali
Quando ero piccolino
Camminavo a quattro zampe
Ora invece io cammino
Con due gambe!
Quando andavo sul triciclo
Io correvo con tre ruote
Ora corro anche più in fretta
Su due ruote con la... bicicletta!
Bici bici bicicletta
Cavalcioni cavalletta
Piede piede nei pedali
Ruota ruota con le ali
Quattro zampe
Poi due gambe
Poi tre ruote
Poi due ruote
Poi una ruota
Un piede solo
E poi niente
Volo!
DISORDINATO!
Periodici San Paolo, "G Baby", n.2/2011 Febbraio
Tavola dalla rivista (JPG 120 KB)
Se tu hai un naso sotto due occhi
Metti in bell'ordine anche i balocchi
Se invece gli occhi ce li hai sotto il naso
Lasciali sparsi, buttali a caso
Se in fondo al braccio hai la tua mano
Appendi bene il tuo asciugamano
Se hai un piede in fondo al tuo braccio
Buttalo in terra come uno straccio
Tutte le cose hanno un loro posto
Io metto in ordine, io lo conosco
Tutto riposa, tutto ritorna
Tutto ritrova la calma e la forma
Ma quando sogno, dentro la notte
Tutte le cose sono pasticciate
Il prima è dopo, il sopra è sotto
Tutto è confuso, il mondo si è rotto
Ma poi mi sveglio, ecco il lettino
Ecco la lampada sul comodino
Tutto in bell'ordine: oh, meno male!
Via, posso disordinare!
DONDOLA DONDOLA CANTILENA
Periodici San Paolo, "G Baby", n.3/2011 Marzo
Volo avanti
Vedo il cielo
Volo indietro
Vedo il suolo
Volo avanti
Salgo leggero
Volo indietro
Cado nel volo
Spingimi bene, amico mio
Poi quando scendo ti spingo io
Fami volare
Fammi tornare
Sopra nei monti poi sotto nel mare
Spingimi al sole
Tirami all'ombra
Forse ti vedo ma forse mi sembra
Vedo e vado in altalena
Dondola dondola cantilena
Vedo su, volo giù
Scendo per terra e ora voli tu!
ECCO IO!
Periodici San Paolo, "G Baby", n.4/2011 Aprile
Pìo! Pìo! Ciripìo!
Io lo so chi sono io!
Un pulcino nel pollaio
Un topino nel topaio
Un ragnino nel ragnaio
Un bambino nel bimbaio
Faccio pìo pìo pìo!
Perché so che sono io
Che lo dico, che lo strillo
Con vocine fatte a spillo
Tu mi vedi, tu mi senti
Zitto zitto! Ho mal di testa!
E ti stufi, ti lamenti
Zitto zitto, adesso basta!
Ma io, pìo pìo pìo!
Faccio questo pigolìo
Che vuol dire sono qui
Piripìo e ciricì!
Che vuol dire adesso è giorno
E io allora corro intorno
Giro e prillo intorno a te
Tutto brilla, tutto c'è
Brilla e trilla il mondo mio
Ed in questo scintillìo
Pìo! Pìo! Ciripìo!
Ecco io!
SON CADUTO!
Periodici San Paolo, "G Baby", n.5/2011 Maggio
Ahi! Ahi! Son caduto!
Son rimasto qui seduto
Mi son fatto male al piede
C'è la bua ma non si vede
Mi son fatto male al dito
Non c'è sangue ma è ferito
Mi son fatto male al mento
Non c'è il segno ma lo sento
Mi son fatto molto male
Molto male dappertutto
E ora non mi posso alzare
Son caduto!
Cosa dici? Caramella?
Un fetta di ciambella?
Le frittelle con le mele?
Un cartone della tele?
Poi più tardi viene zia?
Mi dirà questa poesia?
Forse sì, mi posso alzare
Il dolore è già finito
Ora non mi fa più male
Son guarito!
LA VITA FINO A TRE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.6/2011 Giugno
Prima di oggi c'è ieri
Dopo di oggi domani
Lo penso nei miei pensieri
Lo conto sulle mie mani
Ieri, oggi, domani
Uno, due, tre
Io la so prendere
Con le mie mani
Tutta la vita che c'è
Prima di essere un uomo
Il mio papà era bambino
Il suo papà era il nonno
Io sono il nipotino
Nonno, padre, figlio
Uno, due, tre
Stringo la mano
La prendo e la piglio
Tutta la vita che c'è
Pollice, indice, medio
La mano basta
Prende la vita
E per capire quello che resta
Restano altre due dita
FIABA DI NANO MANINA
Periodici San Paolo, "G Baby", n.7/2011 Luglio
C'era una volta un nano
Eccolo qui, è la tua mano
Questa è la fiaba di Nano Manina
Nano cammina cammina
Va nella buia foresta
Eccola qui, è la tua testa
Piena di alberi, pieni di uccelli
Eccoli qui, i tuoi capelli
Trova una bella cavalla
Eccola qui, è la tua spalla
Nano cavalca nel regno di Francia
Eccolo qui, è la tua pancia
Trova due streghe un po' strambe
Eccole, son le tue gambe
Trova due principi, guarda, li vedi?
Eccoli, sono i tuoi piedi
Questa è una fiaba speciale
Corre le stanze, scende le scale
Mangia la pappa, dice buongiorno
Ride e poi scappa, rotola intorno
Comincia sempre e non finisce più
Perché la fiaba sei tu
INDOVINELLI DELLE ORE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.8/2011 Agosto
Comincia il giorno, mi guardo intorno
In mezzo al cielo c'è un occhio di forno
Ma io conosco le giuste parole
Quel giallo tondo si chiama...
Sole nel cielo cammina cammina
Dalla finestra si affaccia in cucina
Sente un profumo di sugo di manzo
E si prepara perch?? è ora di...
Pranzo finito, buon appetito
L'occhio del sole è un po' insonnolito
Ora è arrivato a metà del suo viaggio
Fa un pisolino perché è il pome...
Il pomeriggio è sempre più anziano
Sole tramonta lontano lontano
L'aria è una favola azzurra e leggera
Apre le ali e spalanca la...
La sera si specchia, l'azzurro s'invecchia
Il giorno è finito, il cielo sparecchia
Le stelle son mille, la lampada è una
Arriva la notte e si accende la???
FILASTROCCA PER GIOCARE COI PESCI
Periodici San Paolo, "G Baby", n.9/2011 Settembre
Io vado al mare,
non so nuotare,
ma non fa niente perché ho il salvagente.
Il sole brilla,
il mare strilla:
"Vieni a giocare, tu, piccola anguilla!"
Io gioco a spruzzi,
coi pesci pazzi,
coi pesci bimbi e gli squali ragazzi.
Il mare luccica,
la sabbia è gialla,
gioco rimbalzi con il pesce palla.
Col pesce sabbia
e col pesce secchiello.
Col pesce sega
e col pesce martello.
Col pesce mamma
e col pesce zia,
che dice: "È ora di andare via!"
La mamma chiama:
"È tardi! Fuori!"
Ma io faccio schiuma di tutti i colori.
"Avanti! Sbrigati!"
"Allora? Esci?"
Va bene, uffa, ma restiamo pesci!
I bimbi in acqua,
i pesci in spiaggia,
escono e spruzzano come una pioggia.
Noi siamo pesci
fuori dal mare,
e ce ne andiamo in mezzo alla gente,
coi salvapesci
come salvagente.
FILASTROCCA DI CASA E SCUOLA
Periodici San Paolo, "G Baby", n.10/2011 Ottobre
Se resti a casa, i grandi
se ne vanno al lavoro,
vedono i posti e i mondi,
e sanno tutto loro.
E quando poi ritornano,
dopo gli abbracci e i salti,
son loro che raccontano
e tu ascolti.
Ma se tu vai a scuola,
ogni giorno dell'anno
ti succedono cose
che le mamme non sanno.
E quando torni a casa,
per una buona volta,
sei tu che le racconti
e mamma ascolta.
FILASTROCCA DELLA CENA COL MONDO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.11/2011 Novembre
Un orso bianco bianco
è scoppiato e si è diviso,
e nel mio piatto bianco
io mangio bianco riso.
Due grassotti porcelli
han perso le zampine,
son diventati verdi:
io mangio due zucchine.
Al leone è cascata
la gran criniera d'oro,
e la mamma l'ha cotta:
spaghetti al pomodoro.
La luna zucca vuota
ha spento la candela.
La mamma l'ha sbucciata:
e io mangio la mela.
Che cena buona questa!
Che cibo della festa!
Nel mio piattino tondo
mi mangio tutto il cielo e tutto il mondo.
FILASTROCCA DI MAMMA DI MARE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.12/2011 Dicembre
La tua manina è un piccolo polpo,
che se mi vede si chiude di colpo.
Polpo manina,
che si avvicina,
dopo mi vede:
POLPO SI CHIUDE!
La tua manina è una stella marina,
che in fondo al mare cammina cammina.
Prima era in cielo,
poi fa un bel volo,
prova a nuotare:
STELLA DI MARE!
La tua linguina è una piccola anguilla,
che nella tana riposa tranquilla.
Linguina anguilla,
dentro tranquilla,
poi passa un pesce:
ANGUILLA ESCE! (Mmm!)
E adesso guardami, chiudi le ciglia,
perché i tuoi occhi sono conchiglia.
Ciglia conchiglia,
tu meraviglia,
mamma di mare,
continua a cantare.
Finché tu giochi
posso vederle:
Apri i tuoi occhi,
??? DUE PERLE!
FILASTROCCA DENTRO E FUORI
Periodici San Paolo, "G Baby", n.1/2012 Gennaio
Dentro il cassetto
c'è il pigiamino mio.
Quando lo metto
dentro lui ci sono io.
Metto le calze,
quando mi alzo.
Dentro le calze
però io sono scalzo.
Fuori sul tavolo
vedo un'arancia.
Ma se la mangio
lei è dentro la mia pancia.
Dentro di me
si muovono i pensieri.
Tu non li vedi,
son trasparenti:
ma se li dico vanno fuori
e tu li senti.
Il mondo è fuori,
e io ci sono dentro.
In alto è il cielo
con il bel sole al centro.
E per finire
questa sciocca filastrocca,
fuori la lingua
da dentro quella bocca!
FILASTROCCA DELLE STELLE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.2/2012 Febbraio
Le stelle sono tante,
un miliardo più mille,
sono api del cielo
con ali di scintille.
Le stelle son moltissime,
un triliardo più una,
tante piccole papere
che seguono la luna.
Le stelle sono petali
nel vento della notte,
cadute dalle nuvole
ma non si sono rotte.
Sono stelle cadenti,
sono puntine fisse,
e tutte sono altissime,
anche quelle più basse.
Le stelle son lassù,
e io sono quaggiù,
ma il cielo gira e volta
e non capisco più.
Io sono nelle stelle,
i cieli sono miei:
il buio è la mia pelle,
le stelle sono i nei.
FILASTROCCA PER I COMPLEANNI DI QUESTO MESE
(e di tutti gli altri)
Periodici San Paolo, "G Baby", n.3/2012 Marzo
Arriva marzo, tuo compleanno,
tutte le stelle del cielo lo sanno,
la luna aggiunge la sua candelina:
auguri bambino, auguri bambina!
Cresci bellissimo, cresci stupenda.
In altalena la vita ti prenda.
Splenda nel sole la tua gioia pazza.
In sedia d'oro ti portino in piazza.
Splendano grandi due piene,
mamma e pap?? che ti vogliono bene.
Corri tranquilla, gioca contento,
ti tenga forte la mano del vento.
La strada è vecchia, la vita è nuova,
cadi e rialzati, prova e riprova.
E adesso spegni le tue candeline,
tanto ti illumina senza mai fine
la Luce Fiore che non passerà
nel cuore di mamma e papà.
FILASTROCCA PER CONTARE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.4/2012 Aprile
Uno e uno due,
due e due quattro,
quattro e quattr'otto.
Corna del bue,
zampe del gatto,
capito tutto!
Conto la vita
sulle mie dita,
conto su petali
di margherita.
Petalo pollice,
petalo indice:
uno due, tre e quattro???
Mignolo chiudilo,
pugno riaprilo:
cinque, sei, sette, otto???
Conto contento
nuvole a strisce
e spicchi d'arancia.
Via fino a cento
e quando finisce
poi ricomincia.
Centouno, centodue, centrotre, centoquattro...
FILASTROCCA DEL SONNELLINO DOPOPRANZO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.5/2012 Maggio
Buon appetito,
pranzo finito,
tolgo le scarpe,
tolgo il vestito.
Ora c'è il peggio
del pomeriggio:
devo star fermo
fino a che dormo.
Ma passa il tempo
e poi viene il meglio,
perché mi sveglio!
Quando mi sveglio
il sole c'è ancora.
Quando mi sveglio
sto meglio di adesso.
Quando mi sveglio
è passata già un'ora,
e se non passa
mi sveglio lo stesso.
Quando mi sveglio
c'è mamma, la chiamo,
lei viene, mi veste e giochiamo.
FILASTROCCA DI GIUGNO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.6/2012 Giugno
Bambini a giugno,
piedini a bagno,
giorni di sogno
col sole nel pugno.
Rondini in volo,
caldo che torna,
il sole in cielo
ha la coda e le corna.
Sole leone,
luna leonessa,
stelle corone
di una principessa.
Giorni più pieni,
tu giocherai.
Giugno che vieni
non finire mai!
Ma se finisci
non mi rattristo,
perché ho capito
questo:
se giugno è un sogno
quando mi sveglio
poi viene il meglio:
LUGLIO!
FILASTROCCA DELLA PIPÌ
Periodici San Paolo, "G Baby", n.7/2012 Luglio
La pipì di un topolino
ha il suo piccolo vasino
dentro un guscio di pinolo:
uno solo!
La pipì di un uccellino
ha il grandissimo vasino
di chi fa pipì nel volo:
tutto il cielo!
La pipì di un elefante,
che fa una pipì gigante,
ha il suo personale bagno:
nello stagno!
La pipì di voi bambini
non va più nei pannolini,
perché ormai siete cresciuti:
benvenuti!
Benvenuti in questi mondi,
fra le cose di noi grandi,
nella vita che è un bel sogno,
dove per entrare passi
per il bagno!
FILASTROCCA DEI NASCONDIGLI
Periodici San Paolo, "G Baby", n.8/2012 Agosto
Chi c'è? Chi c'è? Chi c'è?
Chi c'è laggiù?
Chi c'è nascosto lì,
che fa cucù?
Buco nel buio tiepido,
molle di molle muschio.
Frullo di cuore rapido,
dolce piccolo maschio.
Quanti cuccioli figli
son là dentro?
Nei loro nascondigli
io non entro!
Sorrisi al buio brillano,
occhi guardano su:
forse c'è? uno scoiattolo,
o forse... CI SEI TU!
FILASTROCCA CASAMONDO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.9/2012 Settembre
Oggi i grandi vanno a scuola
per studiare geografia,
io che non ci vado ancora
me la studio in casa mia.
La mia camera è l'Italia
posto mio, dove sto bene.
La cucina poi è l'Europa
dove siamo tutti insieme.
Stanza di mamma e papà
è l'America importante.
Il salone col sofà
l'Asia strana affascinante.
Il terrazzo con i fiori
la mia Africa boscosa,
e la camera degli ospiti
è l'Australia misteriosa.
La soffitta è il Polo Nord,
la cantina il Polo Sud.
Ma c'è un posto in mezzo ai posti,
quello che io amo di più.
È l'andito, l'oceano più profondo
dove io navigo per tutto il Casamondo.
FILASTROCCA SCACCIAMOSCHE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.10/2012 Ottobre
Mosca, ape, moscerino
che mi ronzi tutto intorno,
non ti stufi, stupidino,
di volare tutto il giorno?
Perché voli intorno a me,
essere ridicolo?
Cosa cerchi, cosa c'è?
Sai che sei in pericolo?
Vespa vispa nera a gialla,
tu moscone coleottero,
leggerissima farfalla,
tu libellula elicottero...
Tutti in volo! Emergenza!
Zanzarine, moscerine,
decollare con urgenza,
o sarà la vostra fine!
Sparite, prima che mamma vi veda!
Perché ora torna con l'insetticida!
FILASTROCCA DEL PANE CON MONDO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.11/2012 Novembre
Fame, che fame! Fammi un panino!
Pane con mondo per l'uomo bambino.
L'erba che ha fame mangia la luce,
raggio di sole la nutre e le piace.
Mucca che ha fame mangia quell'erba,
in quattro stomaci lei la conserva.
Vitello ha fame e succhia il suo latte,
erba disciolta con luna di notte.
Gallina ha fame e mangia un vermetto,
poi fa il suo uovo rotondo e perfetto.
Io che son cucciolo, bocca affamata,
mangio erba verde con l'insalata,
mangio la mucca con la bistecca,
mangio il suo latte, formaggio che affetta,
mangio del pollo la coscetta buona,
mangio le uova che fa la gallina...
Giostra di fame, ruota armoniosa,
tutti che mangiano la loro cosa:
la carne o l'erba, i semi o i frutti...
E l'uomo mangia le cose di tutti!
Fame, che fame! Cerchio rotondo!
Io mangio pane con mondo!
FILASTROCCA DEGLI ALBERI DI NATALE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.12/2012 Dicembre
Ma dove vanno gli alberi
dei Natali passati?
Aspettano negli angoli,
addormentati, soli.
Angeli boscaioli
passano col carretto,
li prendono e li piantano
in un bosco perfetto.
Lì tutti si riaccendono
abbaglianti di stelle,
sfolgoranti d'argento,
trecento volte mille!
La foresta di luce
alla fine del mondo,
dove corri felice
nel tuo sonno profondo.
Mentre intorno sussurrano
i boschi eterni e scuri,
dove attendono gli alberi
dei Natali futuri.
MARCIA DEGLI ELEFANTI
Periodici San Paolo, "G Baby", n.1/2013 Gennaio
Trum, trum! Trum, trum!
Gli elefanti camminanti,
cuori giganti, piedi pesanti,
vanno e vanno. E dove vanno?
In un bel posto che loro lo sanno.
Vanno insieme, vanno in branco,
tutti in fila ma alcuni di fianco.
Rompono rami, sfrondano foglie,
se c'è qualcuno davanti si toglie.
Le scimmie guardano dai loro rami,
fanno domande, fanno richiami:
"Ma dove andate, si può sapere?"
Vengono panda, pitoni, pantere,
tutti domandano, ma loro zitti:
trum, trum, tirano dritti!
Perché sono i Re Elefanti,
cuori giganti, piedi pesanti,
grandi vite camminanti.
E dove vanno?
Avanti!
FILASTROCCA MASCHERATA
Periodici San Paolo, "G Baby", n.2/2013 Febbraio
Quando gioco, io dico:
"Io ero un re guerriero,
tu eri il mio nemico,
eri mio prigioniero".
Ma quando è Carnevale
io non dico "io ero"!
Ecco il magico dono:
mi maschero davvero
e dico "io sono"!
"Mamma, sono un vampiro!"
"Aiuto, c'è un vampiro!"
"Uuuhhh! Ora ti acchiappo!"
"Aiuto, dove scappo?"
"Arrivo, ora ti piglio!"
"Dove sarà mio figlio?
Il vampiro è vicino,
aiuto, ora mi prende!
Se non c'è il mio bambino
nessuno mi difende!"
Allora su la maschera!
"Eccomi! Sono io!"
E la mamma mi abbraccia:
"Sei tu, bambino mio!"
E allora giù la maschera
di nuovo sulla faccia.
"No, io sono un vampiro!"
"Aiuto, c'è un Vampiro!"
"Uuuhhh! Ora ti acchiappo!"
"Aiuto, dove scappo?"
FILASTROCCA DEGLI UCCELLINI VOLANTI
Periodici San Paolo, "G Baby", n.3/2013 Marzo
Uccellini leggeri,
disegnini lontani,
arrivano da ieri
e volano a domani.
Ragazzini del cielo,
si fermano su un ramo
poi riprendono il volo,
io li vedo e li chiamo.
Eccoli, in alto in alto,
nel cielo sconosciuto.
Li vedo e faccio un salto
per mandargli un saluto.
Voi siete su, io giù,
voi lontani, io vicino.
Voi siete mille e più,
io uno solo, e bambino.
Volate via lontano,
che cosa posso farci?
Fare ciao con la mano.
Arrivederci!
FILASTROCCA DEL RITORNO DAL LAVORO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.4/2013 Aprile
Tu sei la carciofetta!
Tu sei la paperetta!
Tu sei la mia pallotta,
babballotta che mi aspetta!
I grandi stanno a casa
e poi vanno al lavoro:
un posto sconosciuto
che lo sanno solo loro.
Ma poi viene la sera
e i grandi allora tornano:
le strade in fretta corrono,
le scale in fretta salgono,
le chiavi in fretta girano,
i passi in fretta arrivano.
In fretta, di fretta,
con fretta sempre più,
perché lì in cameretta
che li aspetta
ci sei tu!
Tu sei la carciofetta!
Tu sei la paperetta!
Tu sei la mia pallotta,
babballotta che mi aspetta!
Là fuori c'è il lavoro,
devo farlo, lo faccio.
Ma ora son tornata,
son tornato,
vieni in braccio!
FILASTROCCA DEL PIANTO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.5/2013 Maggio
Pirulìn piangeva piano.
Voleva un aeroplano.
La mamma non l'aveva:
Pirulìn Pirulìn piangeva.
Le lacrime cadenti
dagli occhi goccia a goccia,
le guance due elefanti
che facevano la doccia.
La mamma consolava,
carezze e fazzoletto.
Però non funzionava,
s'era aperto il rubinetto.
A mezzogiorno in punto
nel cielo passa un punto,
minuscolo e lontano.
Pirulìn! C'è l'aereoplano!
Aereoplano volante!
La gente guarda su.
Non c'era scritto niente, ma
Pirulìn non piange più.
FILASTROCCA DELLE PAROLE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.6/2013 Giugno
Io adesso so parlare,
conosco le parole:
so dire mamma, mare,
so dire sale, sole.
Ogni giorno è una scuola
dove imparo a capire.
Se sento una parola
io so cosa vuol dire.
Perché lei VUOLE dire!
La parolina parla!
Vuole farsi sentire
e io voglio ascoltarla!
Ogni parola è come
una bocca affettuosa.
Ogni parola è un nome
per chiamare una cosa.
Come si chiama quello,
come si chiama tutto,
cosa vuol dire bello,
cosa vuol dire brutto.
Cosa vuol dire no,
cosa vuol dire mio.
E un giorno capirò
che cosa voglio dire io.
FILASTROCCA DELLA LUCE DEL GIORNO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.7/2013 Luglio
La luce del giorno è una bimba,
si chiama Lucia.
Ha sguardo di squilli di tromba,
di azzurra magia.
All'alba si sveglia,
sospira, sbadiglia,
fa un grande starnuto,
ed una cascata di blu meraviglia
va giù dappertutto.
Più tardi la luce è una mamma,
si chiama Lucia.
Lo sguardo è un azzurro di fiamma,
di calma allegria.
Il mondo riposa,
con le labbra rosa
lei sa cosa dire.
E sotto il suo sguardo ogni cosa
continua a fiorire.
Di sera la luce è una donna,
si chiama Lucia.
Si cambia la giacca e la gonna,
deve andare via.
Si spengono i lunghi tramonti,
il cielo si toglie il rossetto,
l'azzurro ti bacia e tu ti addormenti
nel buio perfetto.
FILASTROCCA BALLERINA
Periodici San Paolo, "G Baby", n.8/2013 Agosto
Balla balla, bella bimba,
balla bene!
Salta a molla, vola sopra
le altalene!
Fai la palla che rimbalza,
fai girandole di braccia,
corri scalza,
fai le smorfie con la faccia!
Guarda il sole, sembra fermo,
gialla palla.
Però appena tu ti giri
il sole balla!
Balla il mondo come un matto,
se tu balli balla tutto,
e se un albero ti vede
batte batte la radice
come un piede.
I giocattoli li muovi
con le mani.
Gli fai fare giochi nuovi,
giochi strani.
Però poi, quando ti stufi
e non vuoi giocare più,
tu li molli,
ti alzi e balli, e quando balli...
Quando balli
il tuo giocattolo sei tu!
FILASTROCCA CHE NON È
Periodici San Paolo, "G Baby", n.9/2013 Settembre
Uno due e tre
Tu sei mamma e non sei me
Tu sei tu e non sono io
Naso tuo non è mio
Pancia tua non è schiena
Bocca vuota non è piena
Bocca aperta non è chiusa
La mia scuola non è casa
Casa nostra non è vostra
Altalena non è giostra
Pantalone non è gonna
La bambina non è donna
Il bambino non è uomo
Il folletto non è gnomo
La matita non è gomma
Perché il babbo non è mamma
Perché il sole non è fuoco
E il bambino non è un gioco
Il bambino sono io
Questa casa è il posto mio
Dove corro in braccio a te
Che sei mamma e non sei me
FILASTROCCA DELLE FACCE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.10/2013 Ottobre
Oggi è una bella giornata.
Questa è la faccia di Oggi (faccia).
E questa è la Bella Giornata (faccia).
Mamma non ha il mal di testa.
Questa è la faccia di Mamma (faccia).
E questo era il suo Mal di Testa (faccia).
Fra poco è l'ora di pranzo.
Questa è la faccia di Poco (faccia).
E questa era l'Ora di Pranzo (faccia).
Guardiamo insieme un bel film?
Questa è la faccia di Insieme (faccia).
E questa è la faccia di Film (faccia).
Apri i tuoi occhi, apri le braccia,
perché ogni cosa del mondo ha una faccia.
Guardala, chiamala, falle un sorriso.
Falle le facce con il tuo viso.
Tienila in fondo e non perderla più.
Questa è la faccia di Mondo (faccia).
E questa è la faccia di Tu.
INDOVINELLO DI CHI STA ARRIVANDO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.11/2013 Novembre
Nonna, sento un rumore nelle scale:
indovina indovina chi sarà?
è l'Assassino Nero col Pugnale
che vuol mangiare un po' del tuo gelato.
Nonna, non farlo entrare!
Se n'è andato.
Nonna, sento un rumore nella porta:
indovina indovina chi sarà?
è la Vampira Che Non è Mai Morta
che vuol bere un bicchiere d'aranciata.
Nonna, non farla bere!
Se n'è andata.
Nonna, sento il rumore della chiave:
indovina indovina chi sarà?
è il Pirata Fantasma della Nave
che vuol vedere un cartone animato.
No, non farlo guardare!
Se n'è andato.
Nonna, sta per entrare qui in cucina:
indovina indovina chi sarà?
Non dire più indovina: lo so già.
Toglie la giacca, posa la borsa,
mi chiama e io vado di corsa.
Mi prende in braccio, e chi sarà?
Facile: è il mio papà.
FILASTROCCA DI NATALE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.12/2013 Dicembre
Cento Natali, Natali, Natali!
Fammi regali, regali, regali!
Dammi giocattoli, dammi balocchi!
Barbie e scoiattoli, spade e pinocchi!
Luci, vetrine, montagne di giochi,
fin sopra gli occhi!
Ma così gli occhi non vedono bene
cosa succede in quella buia notte.
Non sanno che c'è qualcuno che viene
con passi piccoli, parole zitte.
Che sta accadendo qualcosa di nuovo:
nel mondo chiuso, come in un uovo,
proprio nel cuore di nonno dicembre,
nella sua notte che dura per sempre,
ormai si sente, ora è vicino.
Proprio in quel buio profondo d'inverno
rinasce il sole, come un bambino.
Ed è un Bambino Eterno.
NINO E NINA DI GENNAIO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.1/2014 Gennaio
Dice Nina: "Ora è gennaio!"
Dice Nino: "Sono un ghiacciaio!"
Dice Nina: "E io sono il vento!"
Dice Nino: "E io lo sento!"
Nina soffia in faccia a Nino,
ridono e corrono per il giardino.
Nino è il ghiaccio che si scioglie,
apre la giacca e se la toglie.
E allora Nina si toglie la sciarpa,
e allora Nino si toglie una scarpa,
e allora Nina si toglie la cuffia.
Ghiaccio che squaglia, vento che soffia!
Vengono mamme, terrorizzate:
"Ma siete matti, che cosa fate?
Rivestitevi immediatamente!"
Il gioco finisce, il freddo si sente,
il vento si ferma, il ghiaccio righiaccia,
un giro di sciarpa nasconde la faccia.
Il sole al tramonto è un soldo d'argento
che cade freddo nel salvadanaio.
Dice Nino: "Che freddo che sento!"
Dice Nina: "Perché è gennaio!"
NINO E NINA DI FEBBRAIO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.2/2014 Febbraio
È febbraio, comincia Carnevale.
Dice Nina: "Farò la principessa"
Dice Nino: "E io l'eroe spaziale"
"Ma fai sempre lo stesso!"
"E tu sempre la stessa!"
"E allora mascheriamoci, però da cose strane!"
Nina si maschera da vetro di finestra.
Nino si maschera da cacca di cane.
Nina si maschera da gonna di maestra.
Nino si maschera da nespola di bosco.
Nina gli dice: "Così ti riconosco!"
Arrivano le mamme, è tempo di vestirsi,
coi bei costumi veri per andare a divertirsi.
Si vestono, si guardano, si prendono un po' in giro.
Lei da fatina.
Lui da vampiro.
Si mettono la maschera, si guardano allo specchio.
Si avvicinano, si parlano all'orecchio.
"Con questo vestitino – con questa mascherina,
mi sento un po' cretino – mi sento un po' cretina"
Ma poi finisce Carnevale!
"Meno male!"
"Così son Nina ogni mattina"
"Per fortuna!"
"E io son Nino, sempre io"
"L'amico mio!"
NINO E NINA DI MARZO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.3/2014 Marzo
"Fuori è marzo", dice Nina:
"Che facciamo?"
"Fuori piove", dice Nino:
"Disegniamo"
Per disegnare marzo,
con il suo grande cielo,
bisogna stare in due su un foglio solo.
Nina disegna il sole
di una mattina bella.
Nino fa un nuvolone e lo cancella.
Allora lei fa il vento,
che scaccia il nuvolone.
Lui nel vento disegna un aquilone.
Nina disegna il filo,
che arriva giù a una spiaggia.
Poi due fili, tanti fili, ed è la pioggia.
Fuori però non piove,
tutto il cielo si muove:
marzo disegnatore in un momento
cancella via le nuvole
con la gomma del vento.
Nina dice: "Usciamo!"
Nino dice: "Corriamo!"
Le mamme disperate:
"Mettete le giacchette!"
Ma i bambini non sentono ragione:
"C'è il sole, che giacchetta!"
"C'è il sole, che maglione!"
Fuori marzo li aspetta
con un bel gavettone.
NINO E NINA D'APRILE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.4/2014 Aprile
"Aprile! Aprile! Aprile!
Aprite la finestra!
Ormai è primavera!
L'ha detto la maestra!"
Nina in cucina grida:
"Finiti i giorni brutti!"
Si sente fino in strada:
"Aprile! Aprite tutti!"
La sentono i piccioni
e aprono le ali.
La sentono i signori
e aprono i giornali.
La sentono i giardini:
aprono tutti i fiori.
La sentono i bambini:
guardano tutti fuori.
"Aprile! Apriti sesamo!
dài, Nino, apri la porta!"
Nino le apre subito,
però ha la luna storta.
"Che cosa gridi, sciocca!
Ma chiudi quella bocca!"
Va bene, Nina tace.
Ma è aprile, lei ne è certa,
e allora senza voce,
ma con la bocca aperta,
continua a dire:
"Aprile! Aprile! Aprile!"
NINO E NINA DI MAGGIO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.5/2014 Maggio
Nina indica a Nino:
"C'è maggio tutto intorno!"
E Nino fa un inchino:
"Signor maggio, buongiorno!"
"Facciamo" dice Nina,
"che è il mese dei saluti"
I due bambini giocano
a salutare tutti.
"Buongiorno, zia mattina!"
"Buongiorno, zio giardino!"
"Buongiorno, lampadina!"
"Buongiorno, lavandino!"
"Ciao, zia terra e zio albero!"
"Ciao, zio mare e zie onde!"
"Buongiorno, nonno Angelo!"
"Ma a noi chi ci risponde?"
"Buongiorno a tutti quanti
per la giornata intera!"
E la sera risponde:
"Buona sera!"
Buonasera, zia sera!
Benvenuto, zio maggio!
E buona primavera!
E quando andrai, buon viaggio!
Nina si è un po' stufata,
Nino si annoia un poco.
è una bella serata,
faranno un altro gioco.
"Siediti qui vicina"
"Siediti qui vicino"
"Buon ogni giorno, Nina"
"Buon ogni gioco, Nino"
NINO E NINA DI GIUGNO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.6/2014 Giugno
Ecco che arriva giugno, si può stare in balcone.
Profumo di basilico e bel sole arancione.
Nina veste la bambola con petali di rose,
Nino, chino, gioca ad aggiustare cose.
Ha una pinza giocattolo, un martellino nero,
le forbici di plastica e un cacciavite vero.
Osserva tutto intorno, esplora sopra e sotto,
in cerca di qualcosa che si è rotto.
"Si è rotta la mia bambola!", dice Nina, agitata.
Due tocchi di martello: toc! toc! Aggiustata.
"Si è rotta quella rosa! Il vento l'ha spezzata!"
Due morsetti di pinza: gnac! gnac! Riparata!
"Si è rotta la girandola, girando si è svitata!"
Due giri al cacciavite: gik! gik! Sistemata!
Nina molla la bambola: ormai è bell'e vestita.
Chiede a Nino il martello, lo stringe fra le dita.
La squadra insieme aggiusta una scarpa, le viole,
la ringhiera di ferro, due nuvole ed il sole.
"Bambini, è ora di pranzo! Mezzogiorno passato!"
"Chi lo dice?" – "L'orologio!"
Toc! Toc!: "Aggiustato!"
Rimane una mezzora. "Nina, giochiamo ancora!"
NINO E NINA DI LUGLIO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.7/2014 Luglio
Luglio, tutti in vacanza:
Nina e Nino in campagna.
Il vento corre e danza,
la pioggia cade e bagna,
il sole torna e asciuga
e poi tramonta lento
come una tartaruga
in un cielo d'argento.
Gli uccelli lo salutano
fischiando la gazzarra,
e i due bambini escono
nel profumo di terra.
Nino fischia benino,
Nina non è capace:
allora dice a Nino
e lui traduce.
"Salutami gli uccelli"
E Nino: "Fìu fìu-fìp!"
"Digli che sono belli"
E Nino: "Fìu cip!"
"Chiedigli perché cantano"
E Nino: "Firri-pìo!"
"Che cosa hanno risposto?"
"E cosa ne so, io!"
"Ma tu cosa gli hai detto,
con quei fischi e quei trilli?"
"Non lo so! è la lingua degli uccelli!"
NINO E NINA D'AGOSTO
Periodici San Paolo, "G Baby", n.8/2014 Agosto
Agosto, bel mattino.
In spiaggia Nina e Nino
sopra il bel mare liscio
giocano col boccaglio.
Lo usano al rovescio, però meglio!
Lo tengono sì in bocca,
però fuori dall'acqua,
e con la punta immersa dentro il mare,
e giocano a parlare,
a un gioco strano e folle
che chiamano: Telefonino a Bolle.
"Blo-blo, pronto? Ci sei?"
"Blo-blo, da dove chiami?"
"Blo-blo, pronto? Chi sei?"
"Blo-blo, come ti chiami?"
"Ti chiamo da sott'acqua,
sotto l'onda che sciacqua.
E sono qui vicino,
mi chiamo pesce-Nino!"
"Io son Nina-balena,
una balena nana.
Mi vedi così piccola
perché sono lontana"
"Blo-blo-blo, balenotto!"
"Blo-blo-blo, c'è un canotto!"
"Blo-blo-blo, due persone!"
"Blo-blo-blo, immersione!"
E le mamme li guardano,
perplesse si domandano:
come mai sono zitti come pesci?
Perché parlano a bolle dentro il mare!
E tu prova a capirli, se ci riesci!
NINO E NINA DI SETTEMBRE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.9/2014 Settembre
Settembre, andiamo via.
Finita la vacanza.
Ritorno a casa mia.
Sono nella mia stanza.
Leggo il mio giornalino.
C'è scritto cosa fanno Nina e Nino.
Nino fa un videogioco,
però s'annoia un poco.
Nina ha un libro e lo sfoglia,
ma non ne ha molta voglia.
Settembre è un mese strano.
è come un aeroplano
che passa piano piano,
e tu gli fai un saluto con la mano.
Nina chiude il suo libro
e tira su il telefono.
Nino risponde subito
e già suona il citofono.
Sorridono di gioia.
"Che noia!"
"Che noia!"
"Settembre ha un nome stupido"
"è una parola buffa"
"E come lo chiamiamo?"
Ridono insieme:
"UFFA!"
NINO E NINA D'OTTOBRE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.10/2014 Ottobre
"Ottobre dice otto"
"Novembre dice nove"
"Dicembre dice dieci"
"E tu che cosa dici?"
è ottobre, Nino e Nina,
sui quaderni, in cucina,
stan parlando, giocando,
scrivendo e disegnando.
"Quei mesi han nomi stupidi:
son fatti con i numeri:
ottobre, novembre..."
"Ma tu li puoi chiamare come vuoi"
"E poi non c'è cinquembre"
"Ce lo mettiamo noi"
Disegnano cinquembre:
è il mese in cui si pettinano i grilli.
Disegnano quattrembre:
è il mese in cui si puntano gli spilli.
Disegnano treembre:
è il mese in cui si baciano finestre.
Disegnano duembre:
è il mese in cui si cuociono maestre.
E il primo mese? è uno!
Lo chiameranno Nino.
"è il mese di Ninembre,
nostro mese segreto"
"Che durerà per sempre,
perché l'abbiamo detto
con parole segrete mie e tue:
Ninembre vuole dire tutt'e due!"
NINO E NINA DI NOVEMBRE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.11/2014 Novembre
È novembre, son le quattro,
ha un gran sonno anche la luce,
anche il sole quatto quatto
scende a cuccia.
Nina cerca l'amichetto
alla sua solita ora,
ma le dicono che è a letto,
dorme ancora.
"Nino, dài, mettiti bene"
lei gli dice, "fammi largo.
Ora cadevamo insieme
in letargo"
Come il topo, il pipistrello,
lo scoiattolo, il castoro...
Ma t'immagini che bello!
Beati loro!
Si appallottolano bene
e ti dicono, una sera:
"Ci vediamo quando viene
primavera!"
Grigio e sonno di novembre,
freddo e noia sono in giro,
tutto il mondo vuole diventare
ghiro.
Son le cinque, cioccolata
bolle piano sopra il fuoco.
Nina è a letto, addormentata,
ma per gioco.
"Bimbi, è pronta la merenda!"
E son lì, ben svegli e alzati.
"Ma non eravate ghiri
addormentati?"
"Sì, ma con la cioccolata
bella calda, dolce e nera,
facevamo che è arrivata
primavera"
NINO E NINA DI DICEMBRE
Periodici San Paolo, "G Baby", n.12/2014 Dicembre
Viene dicembre, nevica e piove,
Nina si veste da freddo di neve,
Nino si veste da fine dell'anno.
Cos'è una fine i bambini lo sanno.
Metti il giacchino che il gioco è finito.
C'è il bastoncino, finito il gelato.
Finito il giorno, sonno che viene.
Finito il film, c'è scritto FINE.
Finito l'anno, davanti alla scuola,
con le maestre, in mezzo all'aiola,
dopo che nevica, prima che piove,
i bimbi fanno un pupazzo di neve.
Ma il giorno dopo ha piovuto molto
e quel pupazzo di neve s'è sciolto.
Tutti i bambini hanno messo il cappotto
e nell'aiola hanno pianto a dirotto.
Nina gridava: "Dov'è finito?"
Nino piangeva: "Dov'è sparito?"
"Ieri era qui, oggi dov'è?"
"Maestra, spiegami! Dimmi perché!"
Non è sparito, è solo nascosto!
Non è sparito, ha cambiato di posto!
È come l'anno, parte e ritorna.
È sempre qui ma ha cambiato di forma.
Anche il pupazzo Anno Vecchio è passato,
l'uno gennaio sarà già squagliato.
Lascia ricordi, qualche rimorso,
cambia la forma e diventa Anno Scorso.
Ciao Anno Scorso, ciao Nina e Nino!
Qui vi saluta lo scrittore Bruno.
Perché Anni Nuovi vengono e vanno,
mentre i bambini crescono e stanno.
Cambia il poeta, resta la rima,
ed il pupazzo è più bello di prima.
Perché ricorda, bambino laggiù:
il vero Anno Nuovo sei tu!
Questa pagina è stata creata il 14 febbraio 2011, e aggiornata l'ultima volta il 31 ottobre 2014
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