Alla Home Page di Bruno Tognolini
Nel gennaio 2006 Antonella Vincenzi, direttrice editoriale di Panini Ragazzi, mi ha invitato a contribuire con le mie alle FILASTOCCHE DI NELLA COCINELLA, rubrica fissa della rivista bella e fortunata di Nicoletta Costa. Ho accettato con gioia e da allora mi avvicendo alla pagina delle filastrocche di Giulio Coniglio con Roberto Piumini, Giusi Quarenghi, Vivian Lamarque, Pietro Formentini, Chiara Carminati, Stefano Bordiglioli, in breve i più bravi rimatori della piazza.
Ecco quelle che ho scritto finora.
1. Rimpiattini nel bosco
2. Perché corrono i Bambini Lepre
3. Filastrocca della Lumaca
4. Leggenda dell'Asino Cantante
5. Filastrocca mascherata da Giraffa
6. Filastrocca della Calma Mucca
7. Filastrocca del Sole e della luna
8. Filastrocca del Vulcano
9. Filastrocca Bianca
10. Filastrocca Primavera
RIMPIATTINI NEL BOSCO
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.1/2006 Aprile
Tavola dalla rivista (PDF 658 KB)
Anche se corri topino leprotto
Con le zampette che zompano a scatto
Per imbucarti nel covo nascosto
Tanto ti ho visto!
E se ti tuffi dentro uno stagno
Se ti camuffi da pezzo di legno
Se te ne voli in cima a un cipresso
Ti vedo lo stesso!
Il gioco cambia, sotto a chi tocca
Cambia la rima della filastrocca
Nei nascondigli di valli lontane
In mezzo al bosco più folto che c’è
Ora scoiattoli e rondini e rane
Cercano me
PERCHÉ CORRONO I BAMBINI LEPRE
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.4/2006 Luglio
Tavola dalla rivista (PDF 260 KB)
Bocca si chiude, bocca si apre
Dico la rima e vien fuori una lepre
Dice buongiorno e se ne scappa via
E dietro a lei corre questa poesia
Ma dove corri lepre marzolina?
Dove correte bambino, bambina?
Perché correte così tutto il giorno?
"Perché le cose che crescono intorno
Son tutte belle e pochissime brutte
E se io corro le prendo tutte
Perché ho le gambe fatte a girandola
Perché la luce si vede correndola
Perché c’è un mago che forse m’aspetta
Perché correndo si cresce più in fretta
Perché ci sono farfalle stupende
Perché la mamma così non mi prende
Perché è mattina e io sono sveglio
Perché correndo si respira meglio
Bocca si chiude, bocca si apre:
Perché io sono un bambino un po’ lepre"
FILASTROCCA DELLA LUMACA
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.7/2006 Ottobre
Tavola dalla rivista (PDF 209 KB)
Lu, Lulù, Luna Lumaca
Come è luuunga la tua lunga via
Striscia nel cielo, luna ubriaca
Striscia di stelle che lascia la scia
Il tuo viaggio è leeento leeento
Prima che tu faccia un metro
Io che corro come il vento
Vado a scuola e torno indietro
Vado a scuola dai bambini
Poi ti trovo ancora lì
Che cammiiini, che cammiiini
Ed allora ti dico così:
Posso farti tre domande?
Con la casa sulla schiena
Parti bimba e arrivi grande?
Parti a pranzo e arrivi a cena?
Parti prima e arrivi dopo?
Perché io con questa rima
Io che corro come un topo
Parto dopo e arrivo prima
E poi un dubbio mi tormenta
Se cammini leeenta leeenta
Ora dimmelo, lumaca:
Quanto ci metti per fare la cacca?
LEGGENDA DELL’ASINO CANTANTE
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.8/2006 Dicembre
Tavola dalla rivista (PDF 243 KB)
FILASTROCCA MASCHERATA DA GIRAFFA
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.11/2007 Febbraio
La Giraffa a Carnevale
Ci rimane sempre male
Non c’è maschera che metta
Di leone o di scimmietta
Di facocero o di pollo
Che nasconda il lungo collo
Ci riprova e ci ritenta
Si camuffa e si presenta
A cerbiatti ed a leoncini:
"Io chi sono, lo indovini?"
Quelli ridono: "Sei buffa
Ma sei sempre la Giraffa!"
Ma quest’anno fa una cosa intelligente
La Giraffa non si maschera per niente
Va alle feste mascherate
Di giaguari e di galline
Dice a tutti: "Indovinate, mascherine!"
Si tormenta la pantera
"Ma chi è quella straniera?"
Si stupiscono le iene
"Come è mascherata bene!"
E nessuno lo indovina
Tutti quanti fanno "Uffa!
Ma chi è la mascherina
Mascherata da Giraffa?"
"Marameo, maramio!
Mascherata da Giraffa è la Giraffa!
Sono io!"
FILASTROCCA DELLA CALMA MUCCA
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.17/2007 Agosto
Tavola dalla rivista (PDF 501 KB)
Sono la mucca, cammino piano
Mastico l’erba e guardo lontano
I giorni passano e passano ancora
E io li mastico ora per ora
Il sole splende, il mondo scintilla
Io sbatto gli occhi e lo guardo tranquilla
La pioggia cade sulla mia schiena
Io chino il capo e la accolgo serena
Mosche si posano sulla pelliccia
Io non mi muovo, la coda le scaccia
Cani che abbaiano, corvi volanti
Li guardo un poco, poi guardo avanti
Il sole cala, domani ritorna
Io lo saluto levando le corna
Sono la mucca, sono la vacca
Faccio con calma perfino la cacca
Cacca di mucca, concime sereno
Fatto di fiori, di fiumi, di fieno
Ci vuole calma di grande animale
Per fare bene una cosa che vale
Grande animale sereno e stanco
Per fare il latte più buono e più bianco
FILASTROCCA DEL SOLE E DELLA LUNA
Panini Editore, "Giulio Coniglio", n.29/2008 Agosto
Tavola dalla rivista (PDF 2,0 MB)
Sole pomo d’oro giallo
Sole uomo, sole cavallo
Luna ponte d’oro bianco
Luna di fronte, luna di fianco
Luna di mela, sole melone
Sole d’arancia, luna limone
Se ogni stella è una goccia caduta
Forse il mare è la vostra spremuta
Sole lento, tartaruga
Luna che bagna, sole che asciuga
Luna lumaca che gocciola piano
Sole che avvolge nel suo asciugamano
Luna lupina, sole leone
Luna madrina, sole padrone
Sole che grida un silenzio potente
Luna che canta però non si sente
Sole giallo, uovo fritto
Pappagallo che sta zitto
Luna bianca, uovo sodo
Che lega il cielo con un bianco nodo
Sole e luna, giorno e notte
Le giornate son uova rotte
Ma ogni domani mi sveglio e ritrovo
Che il cielo ha fatto di nuovo il suo uovo
FILASTROCCA DEL VULCANO
Panini Editore, "Giulio Coniglio", febbraio 2009
Tavola dalla rivista (JPG 197 KB)
Monte Vulcano s'è preso la tosse
Lancia nel cielo le sue bave rosse
Spruzza la bava, sprizza la lava
Brucia la terra che lo abbracciava
Monte Vulcano fa uno starnuto
Scioglie un ghiacciaio in un solo minuto
Col fazzoletto di un nuvolone
Il cielo grande gli soffia il nasone
Fiato di fiamme di mille fornelli
State lontano, poveri uccelli
Monte Vulcano con un fiato solo
Vi cuoce arrosto nel mezzo del volo
Corri carretto, corri cavallo
Dietro c'è un fiume di rosso e di giallo
Corri con babbo, corri con mamma
Dietro ci insegue un cavallo di fiamma
Corriamo fino al mare più scuro
Corriamo fino al mare di vetro
Quando alla fine siamo al sicuro
Lì ci fermiamo, guardiamo indietro
Arrabbiatissimo Monte Vulcano
Ci fa zampilli di mille colori
E noi tranquilli, da molto lontano
Cacciamo tre lingue di fuori
FILASTROCCA BIANCA
Panini Editore, "Giulio Coniglio", dicembre 2009
Tavola dalla rivista (PDF 1,82 MB)
Nevica nevica, dal cielo bianco e denso
Io dietro ai vetri guardo e penso e penso
Piccole candide manine sorelline
Cadono cadono dal bianco senza fine
Cadono giù dalle loro terre bianche
Dove abitavano in belle città bianche
Con piazze bianche, strade bianche, case bianche
Porte e finestre bianche e siepi bianche
Che chiudono fiorite aiuole bianche
Dove cadono in autunno foglie bianche
Insomma tutto è candido lucente
Per questo in cielo non vediamo niente
Solo un velo di respiro immenso e stanco
Solo un telo nevoso, solo bianco
Sorelline della neve delicate
Vengono giù, nessuno le ha chiamate
Imbianchine coi pennelli più leggeri
Scendono per imbiancare i miei pensieri
Io guardo guardo, penso, e poi mi stanco
E tutto quanto si svuota dentro il bianco
FILASTROCCA PRIMAVERA
Panini Editore, "Giulio Coniglio", marzo 2011
Tavola dalla rivista (PDF 173 KB)
I mesi dell'inverno
Li scrivo sul quaderno
I giorni corti e scuri
Li leggo sopra i muri
Il sole bianco e vecchio
Lo cerco in uno specchio
Il freddo duro e lieve
Lo bevo nella neve
Il tempo che va piano
Lo conto con la mano
L'inverno è un lungo sonno
È un lento bianco nonno
Che porta una bambina
Fiorita nipotina
Che fa di nome Vera
E che una bella sera
Si toglie sciarpa e guanti
E sola corre avanti
Si gira e da lontano
Il nonno la saluta con la mano
Questa pagina è stata creata il 26 ottobre 2008, e aggiornata l'ultima volta il 1 marzo 2011
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