Bruno Tognolini
LA MELEVISIONE. PRESENTAZIONI E COMUNICATI
  • 1 . Scheda storica per i 10 anni di Melevisione (edizione 2008-2009)
  • 2 . Nota degli autori per l'edizione 2002-2003
  • 3 . Introduzione degli autori all'edizione 2001-2002
  • 4 . Le novità della serie 2001-2002

  • All'indice delle pagine di Melevisione
  • Alla Home Page di Bruno Tognolini


  • Note di presentazione alle edizioni
    I materiali che qui si possono leggere non sono che una minima parte di quelli che gli autori hanno scritto negli anni per illustrare le caratteristiche del programma e la loro evoluzione. Si tratta di alcune note di presentazione delle primissime e delle ultimissime edizioni, redatte in genere da me e poi corrette, completate e condivise con gli altri autori, per l'occasione di conferenze stampa di presentazione delle diverse edizioni.
    Questa produzione di note di aggiornamento non s'è avuta ogni anno, o io non ho avuto il tempo di inserire nel mio sito gli aggiornamenti prodotti ogni anno.
    Tuttavia già nei materiali qui messi a disposizione le descrizioni delle linee guida del programma, dei personaggi, degli ambienti, dei contenuti e delle intenzioni degli autori, sono efficaci a rendere un'idea abbastanza ricca, e sufficiente a un'analisi non specialistica, della Melevisione com'è ancor oggi.

    La bibbia
    Questi materiali, abbiamo detto, non sono che una minima parte di quelli che gli autori hanno prodotto dal 1998 a oggi. Al di là delle presentazioni pubbliche per conferenze stampa o altre occasioni, infatti, un'incessante produzione di note a margine del lavoro di scrittura scorreva negli anni per uso interno degli autori e della produzione, a scopo di memoria o discussione e riprogettazione delle linee del programma.
    La memoria, per esempio: la descrizione a scopo di memoria e riutilizzo dei tratti d'invenzione che di anno in anno nella scrittura dei copioni si accumulavano ad arricchire e sfaccettare il mondo del Fantabosco, ha dato origine alla cosiddetta Bibbia, un documento di un centinaio di pagine (Times New Roman corpo 12). Di questo Libro Sacro, mitico fra noi autori e ambito dai liceziatari per la produzione di vario merchandizing, posso e voglio mettere a disposizione su questo sito solo l'indice. Eccolo qui in formato DOCX (il PDF era scombinato dai codici di indicizzazione del sommario: chi vuol leggerlo dovrà scaricarlo).

    BIBBIA DELLA MELEVISIONE - INDICE

    Il testo completo della Bibbia (un centinaio di pagine in Times New Roman corpo 12) non può essere pubblicato sul web perché, pur essendo una scrittura prodotta dagli autori per uso interno, costituisce oggi un materiale editorialmente prezioso, i cui diritti appartengono alla RAI.





    "VI ABBIAMO CRESCIUTI NOI"

    Scheda storica scritta da Bruno Tognolini per il decimo compleanno di Melevisione (edizione 2008-2009)

  • La Melevisione è nata bene dall'inizio, un parto d'amore. Nell'estate del ‘98 a Mela Cecchi il direttore di Rai Tre Francesco Pinto aveva chiesto di inventare un nuovo programma contenitore per bambini, in tutta libertà ma se possibile riutilizzando la scenografia di un bosco, avanzata quasi nuova da un programma precedente. Il bisogno aguzza l'ingegno, Bisogno e Ingegno in greco si chiamano Penìa e Poros, e sono i genitori di Amore: nacque l'idea amorosa di un Bosco Fiabesco dove sorge un Chiosco, in cui un Folletto mesce Bibite Squisite a una buffa compagnia di personaggi, che si incontrano lì per ristorarsi delle fatiche della fiaba.

  • Mela Cecchi chiamò al lavoro Bruno Tognolini, fu steso il format, le linee guida del programma: la scaletta, le modalità linguistiche, i personaggi, i luoghi. Il capostruttura Roberto Nepote, che aveva con forza voluto l'impresa, pose al timone Mussi Bollini e la nave partì vento in poppa. Si fecero i provini, si formò la compagnia, si entrò in studio. Il 18 gennaio del 1999 andò in onda la puntata numero 1, "Con la carta si può". Streghe, Fate, Orchi, Lupi, Principi e Principesse, Gnomi e Geni avevano trovato un nido di fiaba impensabile nella TV.

  • Tonio Cartonio, primo folletto conduttore, fratello grande del bambino spettatore, gli parlava occhi negli occhi aiutandolo a specchiare nelle vicende indiavolate della finzione i problemi, le scoperte, le paure della vita vera di "Città Laggiù". Si rinnovava con mezzi nuovi il vecchio compito millenario della Fiaba, che è specchio di comprensione della realtà.

    Passarono gli anni. Già dal secondo, a dar man forte nella scrittura dei 160 copioni annuali arrivarono altri autori: Janna Carioli, Martina Forti e Venceslao Cembalo. Maurizio Zecchin, lo scenografo, cominciò la titanica costruzione di mondi incantati a cui ancor oggi lavora. Alla regia colorata e irruenta di Pierluigi Pantini seguì, nel 2002, quella più profonda e sofisticata di Roberto Valentini. Le puntate erano scritte e realizzate con due semplici punti di forza: la maestria degli scrittori per bambini, e la "genitorialità diffusa" di chi racconta solo storie che potrebbe raccontare ai propri figli. Funzionò: nacque nei genitori italiani una fiducia speculare nel programma, cui affidavano i loro bambini "come se stessero con loro".

  • Il programma crebbe tanto che ben presto, come i bambini a cui si rivolgeva, non stette più dentro i vestiti. I cartoni comperati in tutta Europa erano buoni come la frutta da cui la Melevisione pareva spremerli, ma la vicenda della puntata, la parte scritta e girata e prodotta in Rai, si rinforzava, frondeggiava, faticava a star dentro il compito del lancio di storie animate, voleva diventare storia lei. Mussi Bollini raccolse con coraggio questa istanza di crescita e fece il passo: nel 2003 si estrassero i cartoni dal programma, nacque la Melevisione "sitcom", una storia unica e fluida di 25 minuti.

  • Da allora sono cambiati i registi, Enza Carpignano, Alfredo Franco, Rossella De Bonis, portando segni più chiari o più scuri, più svelti o quieti nella recitazione, nella ripresa, nel montaggio. Son cambiati gli attori, Orchi e Streghe e Geni sono andati e venuti, Tonio Cartonio, fratello empatico, ha lasciato il posto a Milo Cotogno, amico simpatico. Nuovi autori sono entrati nella squadra, Luisa Mattia, Lorenza Cingoli, Lucia Franchitti, portando nuovi fili colorati nell'intreccio dei temi e delle storie.

  • Melevisione ha 10 anni e oltre 1600 puntate, è cresciuta: ora ha spalle più larghe e gambe più svelte. Forse più larga è la peripezia, l'intreccio buffo e drammatico delle vicende; forse più svelta – o solo più incarnata nella storia – la trama informativa, educativa, enciclopedica. Ma sempre identico è il gusto profondo di frutta, di vitamine naturali per le menti: cioè di storie allegre e profonde narrate da grandi che sanno narrare ai loro bambini, perché crescano bene.

  • Dieci anni di Melevisione, infatti, vogliono dire anche questo: incontrare dei diciottenni che ti guardano con un sorriso fino alle orecchie quando gli dici "Ti abbiamo cresciuto noi"...

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    IL COMPITO DI UNA TV DEI RAGAZZI

    Nota degli autori all'edizione 2002-2003

  • La Melevisione apre il suo quarto anno di programmazione con un certo legittimo orgoglio: i dati d'ascolto hanno confermato le nostre scommesse, e sopra tutte quella di una TV per bambini "fatta di frutta", di ingredienti naturali, senza coloranti e conservanti.
  • Tutte le energie sono concentrate sulla qualità del racconto, della scrittura testuale e registica, sulla composizione organica e crescente di un universo basato sulla fiaba, che ogni giorno si arricchisce di dettagli, di serene conferme e sorprendenti novità.
  • Ogni giorno ha la sua storia che si conclude, cui danno vita quattro personaggi tratti da una compagnia di undici. Le scene della vicenda, recitate in studio, aprono il varco fluidamente a brevi storie animate, cartoni europei di alta qualità estetica e di alta godibilità.
  • Le puntate intrecciano dolcemente la narrazione all'informazione, che senza pedanteria e con leggerezza esplora ogni giorno un tema: i Colori, gli Alberi, i Dispetti, i Draghi, i Denti...
  • Una televisione biologica, insomma, che utilizza ingredienti e procedure ‘ad approccio narrativo integrale': tutto è narrato come una fiaba, occhi negli occhi e senza strillare, per nutrire e far gustare i sapori, e non solo saziare. Quello che in fondo dovrebbe essere, né più e né meno, il compito di una TV DEI RAGAZZI.

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    UNA TELEVISIONE CHE VA A MELE

    Introduzione degli autori all'edizione 2001-2002

  • DOPO TRE ANNI E SEICENTO PUNTATE
    MELEVISIONE è quasi uguale a TELEVISIONE, ma i bambini lo sanno: basta una letterina fuori posto per cambiare tutto, e spesso per far nascere una storia...". Così scrivevamo tre anni fa, quando una letterina andata fuori posto nella RAI apriva il varco per questa storia fortunata di "una televisione che va a mele". Ora che scocca il quarto anno, e le seicento puntate andate in onda, su questa storia possiamo fare dei bilanci.

  • LE COSE BUONE SON DAVVERO PER POCHI?
    Storia e titolo sono la maschera divertita per qualcosa di più serio: la scommessa di una televisione biologica per i bambini, mentre tutto intorno a noi - e purtroppo a loro - pare solo tecnologico e ‘market-oriented'. Perché destinare i cosiddetti contenuti di qualità solo ai libri per l'infanzia, e ai loro dieci piccoli lettori? Proviamo a vedere cosa accade se diamo ai nostri pignantamila spettatori qualcosa di buono? Spegneranno, cambieranno canale?

  • POMODORI DI SERRA
    La scommessa è stata questa: una televisione che vuol nutrire piuttosto che saziare, che privilegia il sapore all'aspetto, come certi pomodori tutt'altro che sferici e lucidi, ma così buoni. Fuor di metafora: niente strizzatine canagliesche, solletichini equivoci, scivolatine di moccio-cacca nei testi e nei linguaggi; niente montaggi visivi ipercinetici e schizzati; niente rap-tecno sonori; niente bambini in studio con gel e capi firmati. Rinuncia consapevole, insomma, a tutte quelle luccicanze che funzionano così bene per catturare gli occhi (ma le menti?), che paiono d'obbligo in ogni "prodotto" per l'infanzia che non sia libri (TV, giornali, fumetti, musica, abbigliamento, oggetti...), e che rendono questi prodotti malinconici cloni tutti uguali.

  • POMODORI D'ORTO
    E cosa, allora, se non questo? Un'austerity luddista da vecchia scuola, da oratorio, da teocrazia? Tutt'altro: per fortuna la cultura dell'infanzia ha serbatoi sconfinati di forme efficaci e gioiose, oltre e prima di tutto ciò. Uno dei più potenti è la FIABA, è lì siamo andati a piantare il nostro frutteto. Temi e personaggi, forme d'intreccio e costumi, oggetti e riti son presi da lì: ma poi lavorati, reimpastati, avvicinati alla realtà del nostro bambino "di Città Laggiù"; vivificati integrando gli alimenti primari della la narrazione con le vitamine dell'informazione...

  • FRUTTI DI FIABA
    Ma soprattutto una cosa abbiamo fatto: raccontare. Se ci si spoglia di trucchetti e luccicanze, si vede a nudo se si è capaci di narrare. Quello che tiene avvinto lo spettatore non è allora l'incantesimo degli occhi e delle orecchie frastornate, ma l'incanto della storia, degli accadimenti che per tanti e tanti giorni ritornano, e crescono organici come fronde, fino a farti pensare d'essere a casa lì, nel Fantabosco; e l'incanto delle facce simpatiche o paurose che diventano amici, una compagnia che lavora nel teatrino interiore, anche dopo quell'ora e per il resto del giorno.

  • BILANCIO
    Questo abbiamo cercato di fare, per tre anni e seicento puntate: non nascondersi dietro la scusa che "tanto è televisione", e dare qualcosa di buono ai nostri bambini. Che non hanno spento, non hanno cambiato, e ora sono pignantamila lì davanti, in attesa che riprenda il racconto. E noi siamo pronti: un bel respiro e via.

  • Mela Cecchi, Bruno Tognolini, Janna Carioli, Martina Forti, Venceslao Cembalo

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    LE NOVITÀ DELLA SERIE 2001-2002

    Ai bambini, dentro e fuori della Melevisione, diciamo sempre che, come servono due piedi per camminare e due ali per volare, così per vivere servono due mondi: quello della fiaba e quello della realtà.
    Tutti e due veri, solo in modi diversi.
    Nel mondo della realtà, per esempio, si sa che motivazioni di opportunità ed efficacia inducono attori e produzioni riallacciare sempre nuovi rapporti: gli attori vanno e vengono, insomma, l'han sempre fatto.
    Altre considerazioni consigliano di rinnovare ogni tanto i set scenografici, di luci, di attrezzeria...
    Nel mondo della fiaba, che è quello a cui la Melevisione appartiene, altre sono le motivazioni che inducono Fate e Orchi e Principi ad andare e venire per i Regni. E altre forze ancora trasformano i Posti, aprono nuove vie a nuovi Antri, riscrivono i profili delle Montagne.
    Non abbiamo dubbi che queste seconde notizie siano le più interessanti da comunicare in una conferenza stampa sulla nuova Melevisione. Per raccontare le novità della Scenografia e degli Attori, parleremo dunque dei Posti e dei Personaggi.


    I POSTI

  • POSTI INVISIBILI DI CUI SI RACCONTA
    Chi sa dire con precisione i confini del Fantabosco? Forse Tonio, quando andava alla Scuola Elementina, li recitava così: "Il Fantabosco confina con Bosco Vicino a est, Fittaforesta a nord, Valleinfondo a ovest...". Ma poi si sente parlare dei regni di Oltracque, patria di Fata Lina, di Calicanto d'Oriente, patria di Principe Giglio, di Orchiburghia, da cui vengono gli Orchi; e si favoleggia della Montagna del Grande Gelo, della Valle dei Cattivi Pensieri, del Regno delle Fiabe del Nord... La scenografia infinita di un mondo di fiabe, come diceva Shakespeare, in fondo si costruisce coi racconti.

  • IL CENTRO DEL NOSTRO MONDO
    Ciò che invece vediamo ogni giorno di questo mondo, il suo cuore pulsante, resta IL CHIOSCO di TONIO CARTONIO: un bancone carico di Bibite Squisite, affiancato dalla CANTINA e dalla CASA del nostro folletto. Ma a questo posto dei buoni, quest'anno, si aggiunge e contrappone un posto dei cattivi, L'ANTRO DI STREGA SALAMANDRA: un vero e proprio luogo stregato, con tanto di specchio magico, pentolone fumante e pavimento a tela di ragno; il tutto incorniciato da una roccia spoglia, cauterizzata dai velenosi esperimenti della Strega.

  • TANTE PICCOLE TRASFORMAZIONI
    L'arrivo di Fata Lina ha rigenerato le acque del laghetto, alimentate da un torrente sul quale passa un nuovo PONTE. E risalendo il corso d'acqua ecco una nuova SORGENTE che ha scavato la roccia come un morso la polpa di una mela. E ancora: funghi di tutti i generi, alberi nuovi, fragole giganti, orizzonti lontani che disegnano piccole buffe montagne colorate, simili a cappelli da gnomo. Un Fantabosco più ricco, insomma, più misterioso e sempre animato dalle vicende che ogni giorno insegnano qualcosa a chi le vive e le ricorda.


  • I PERSONAGGI

    Le frontiere dei regni di fiaba sono aperte, impalpabili, e come dicono le nostre canzoni:
    "Di fiaba in fiaba vanno / Gnomi, streghe e regine / Ma i bambini lo sanno / La fiaba non ha fine
    E se da questa partono / Da un'altra arriveranno / Perché di fiaba in fiaba tutti vanno..."
    E allora vediamo quest'anno chi viene e chi va.
  • LA PARTENZA DI LAMPO (Ronfo e Linfa in una FOTO)
    Quest'anno Re Quercia ha affidato a Lampo, lo gnomo supersonico, una missione delicatissima nei regni del nord, che lo terrà lontano per molto tempo. Linfa e Ronfo, i suoi fratelli gnomi, si sono rassegnati: anche perché in fondo quello che pare a noi "molto tempo", per creature di centinaia d'anni è solo un soffio. Li vedremo ancora insieme, in due non in tre, ma forse ancora più uniti, e certamente più calmi e meno di corsa.

  • LA PARTENZA DI FATA GAIA
    Più difficile sarà consolarsi della partenza di Fata Gaia, la Fatona Mamma che era con noi dal primo giorno. Ma una nobile furia l'ha presa quando s'è accorta che, mentre lei difendeva il Fantabosco dalle insidie di Strega Salamandra, nessuno proteggeva piante e acque e creature di Città Laggiù da altre insidie, forse peggiori. Non c'è stato niente da fare, Fata Gaia è partita, lasciandoci tutti un po' orfani di mamma. Ma forse chissà, nell'inverno qualche sorpresa potrebbe arrivare...

  • LA PARTENZA DI ORCO BALENO
    Meno rimpianto, forse, ci sarà il per il grosso Orco Baleno, che ha soggiornato per un anno nel Fantabosco, riempiendolo dei suoi strafalcioni e dei pacifici enigmi dei suoi orchiverbi. Ma poco nobilmente ne è partito: in fuga a stivali levati, appena ha saputo dell'arrivo di un certo Orco Rubio...

  • L'ARRIVO DI ORCO RUBIO (Orco Rubio con la Strega e il Lupo in una FOTO)
    Eccolo, infatti, il primo vero Orco Cattivo del Fantabosco. Ora saranno davvero guai, povero Tonio! Orco Rubio è grosso, forte, stupido e rude, come un orco dev'essere. Schianta alberi, stritola polsi, pretende secchi interi di Blumele, caccia cervi e cinghiali e cerca avidamente "bumbi" da divorare. Tonio gli ha spiegato che i bambini non circolano fisicamente nel Fantabosco, ma Orco Rubio non capisce, e se non capisce non crede. Vedremo cosa accadrà.

  • L'ARRIVO DI FATA LINA
    Una vera delizia, invece, ha invaso il Fantabosco quando è sprizzata su dal fiume questa Fatina delle Acque. Piccola, fresca, sgusciante, curiosissima, ballerina e canterina, pronta a imparare ma impaziente e frettolosa, Fata Lina parla il linguaggio dei pesci e dell'acqua, fa rinverdire tutte le piante, sa nuotare, correre e ballare sopra e sott'acqua, sa fare incantesimi di pioggia, neve, ghiaccio... ma per il momento riesce solo ad allagare la cantina di Tonio. Migliorerà...

  • L'ARRIVO DI PRINCIPE GIGLIO (il Principe Giglio e la Principessa Odessa in una FOTO)
    Ecco invece l'attesissimo ingresso al Fantabosco del Principe Promesso della nostra Principessa Odessa. Bello, alto, sorridente, raffinato, pieno di fascino ("un po' tronfio", corregge Odessa), è perennemente combattuto tra il suo ruolo di principe di fiaba e un'innata pigrizia, che motiva con un'Impresa Suprema a cui sarebbe destinato. Ma non è un codardo, e quando occorre non esita a farsi valere da vero principe, sempre abile e senza paura, ma mai senza sorriso.

  • TUTTI INSIEME (in una FOTO)
    Ed eccoli lì, i nostri vecchi amici, TONIO CARTONIO in testa, e dietro a lui LUPO LUCIO, LINFA e RONFO, STREGA SALAMANDRA, la PRINCIPESSA ODESSA e il genio ABÙ ZAZÀ che guardano curiosi i nuovi venuti, chiedendosi cosa accadrà. Per centocinquanta giorni saranno insieme: chi farà dispetti, chi difese, chi inganni, chi regali, chi canzoni? E centinaia di migliaia di bambini, davanti a loro, si sfregano già le mani: Sì, vediamo, cosa accadrà?

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    TEMI E FORME

  • IL CHIOSCO DEL FOLLETTO
    Nel Fantabosco, uno dei tanti mondi della Fiaba segreti e inaccessibili agli umani, TONIO CARTONIO, un folletto amichevole e guizzante, generoso e sognante, gestisce una sorta di chiosco di ristoro. Qui serve ai suoi avventori bibite squisite dai nomi fiabeschi, che lui stesso distilla secondo ricette segretissime: il Tiramisuper, la Favolizia, il Pioggialatte, il Blumele...

  • GLI AVVENTORI
    Gli avventori son personaggi delle fiabe, clienti affezionati che si avvicendano due o tre alla volta: Fate, Streghe, Orchi, Gnomi, Lupi, Principesse, Geni, Buffoni, Gazze...

  • I CARTONI
    Altra attrazione del Chiosco, oltre le bibite, sono le storie animate che il Folletto amministra in vari modi: li guarda coi suoi amici ospiti, o col bambino a casa, in un televisore speciale "che va a mele" (la Melevisione); li dispensa in una di quelle macchine che erogano palline con sorpresa (lo Sputapallin); li sceglie a casa sua in un Librone dei Cartoni... e così via.

  • CITTÀ LAGGIÙ
    Questo mondo di fiabe non è del tutto separato dalla realtà: oltre i suoi confini, e oltre una fascia di "terre di mezzo", c'è Città Laggiù, il mondo degli umani. Tonio Cartonio ci va, di tanto in tanto, per comprare certi ingredienti per le sue bibite e tra le creature magiche, infatti, è quello che conosce meglio gli umani. Per questo, attraverso la finestra della televisione, può parlare col bambino umano che è suo amico, anche della realtà umana che gli sta intorno.

  • LO SCHEMA DI BASE
    Al centro di questo mondo Tonio Cartonio, il personaggio-guida, viene affiancato in ogni puntata da due o tre personaggi, e partono le storie. Le loro giornate hanno un tran-tran di base:
      * Introduzione. Il folletto Tonio Cartonio, a casa sua, accoglie il bambino spettatore, e in una breve chiacchierata con lui, mentre riordina o si veste o legge o innaffia, introduce il tema del giorno. L'accoglienza si conclude guardando insieme una storia animata.

      * Sviluppo. Finito il cartone, eccoci in qualche altra parte del Fantabosco. Lì arrivano gli altri personaggi, che col folletto intrecciano il tema con la "peripezia", la vicenda del giorno. I cattivi cercheranno di carpire, imbrogliare, tramare, i buoni cercheranno di opporsi...

      * Cartoni. Nel corso della vicenda, a un certo punto, i personaggi si fermeranno per concedersi (o rubare, offrire, barattare) una storia animata, che varrà come premio per un progresso compiuto, o come pausa per riposare, o come risorsa da cui trarre spunti...

      * Giochi. In altri punti e snodi della vicenda si fermeranno per offrire al bambino un piccolo oggetto concreto, fruibile, incorniciabile: una FILASTROCCA, un gioco di MANUALITÀ, una CANZONE, un indovinello, una notizia importante, una storia...

      * Finale. Tra cartoni, giochi, canzoni, rime e buffe peripezie, la giornata del Fantabosco sfocerà nel suo finale: Tonio Cartonio, risolutore di problemi, troverà il modo di dissuadere i cattivi dai loro piani senza fargliela pagare troppo cara, e tutti avremo imparato qualcosa.

  • UNA TRECCIA DI FILI COLORATI
    Studio e cartoni sono strettamente integrati, per toni e timbri e scelte di qualità: ciononostante, tre o quattro "altre storie", che vanno dai 4' ai 12', rischiano fatalmente di interrompere la storia di Tonio e dei suoi amici. Per non perdere il filo tra i momenti realizzati in studio, noi ne tendiamo tre. Tre fili rossi, o meglio una treccia di tre diversi colori:
      * una componente "fiction": LE STORIE
      * una componente "comedy": LE RELAZIONI
      * una componente "educational": I TEMI

  • "FICTION": LE STORIE
    Primo filo colorato: le storie. Qualcosa di nuovo accade, in ogni puntata: qualche evento straordinario o banale, quotidiano o fiabesco, una trama "leggera" che sa disporsi sulle interruzioni dei cartoni senza esserne smagliata. I cattivi tentano malefatte, i dispettosi tiri e scherzi, i buoni soccorsi e salvataggi. Le storie riecheggiano motivi e intrecci della fiaba, ma sganciandosi verso eventi più quotidiani e specchiabili sulla realtà del bambino spettatore.

  • "COMEDY": LE RELAZIONI
    Secondo filo colorato: i personaggi danno vita a una trama di "situation comedy", fatta di relazioni fitte e credibili tra loro. Ognuno di loro diventa familiare, riconoscibile, coi suoi tic, i suoi modi di dire e di muoversi, di rapportarsi agli altri (amori, simpatie, inimicizie) e all'ambiente (gli avidi, i generosi, gli sciatti). Tonio Cartonio, sempre al centro della tela, deve orchestrare, rimediare e soprattutto mediare col bambino tutto ciò che gli accade intorno.

  • I BUONI E I CATTIVI
    I ruoli di buoni e cattivi sono rivisitati in chiave affettuosa, comica e sdrammatizzante, ma senza mai farne macchiette. Partono messaggi "buoni" ma mai "buonisti", talvolta forti ma mai "trash/pulp/splatter" etc. Se una base etica si volesse proprio cercare, sarebbe riferita (sostanzialmente, non esplicitamente) a categorie ecologiche: buono è chi non pensa solo al sé, al qui e all'oggi, ma si impegna per il buon funzionamento del suo mondo.

  • "EDUCATIONAL": I TEMI
    Terzo filo colorato. Gli accadimenti e le chiacchiere di ogni puntata sono orientati dagli autori su una rotta di temi felicemente enciclopedici, e dolcemente casuali: i Colori, gli Alberi, i Dispetti, i Parenti, i Draghi, i Denti... Senza rigidità e didatticismi, senza alcuna velleità di essere esaustivi, solo giocando, parlando, disegnando e cantando, i personaggi costruiscono piccole ma compiute escursioni di conoscenza su un oggetto.

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    I LIBRI, I GIOCHI, IL SITO

    Le storie, le rime, le canzoni e le peripezie del Fantabosco, come un'acqua troppo arzilla, sgusciano fuori ad innaffiare altri terreni. I bambini amici di Tonio potranno continuare il racconto in altri modi e in altri media. E si sa che, anche con cibi freschi e sani, variare la dieta fa bene.

  • I LIBRI
    Il libro di RAI-ERI "FILASTROCCHE E CANZONI DELLA MELEVISIONE", il primo anno, ha raggiunto 50.000 lettori. Il secondo anno abbiamo offerto loro qualcos'altro: "IL DIARIO DI TONIO CARTONIO", quindici storie di quindici puntate, scelte dal Diario del folletto e trascritte dai cinque autori, con illustrazioni e filastrocche del giorno. Al seguito, allegata al libro, anche una AUDIOCASSETTA con venti canzoni della Melevisione scelte tra i primi due anni, e cantate dai personaggi originali.

  • www.melevisione.rai.it
    Interamente realizzato all'interno della Rai (CPTV di Torino in collaborazione con redazione, produzione e regia del programma), il sito della Melevisione è una preziosa estensione del Fantabosco. Passeggiando in un ambiente grafico ricavato dalla scenografia del programma, con suoni estratti dalla sua colonna sonora, frames animati ripresi in studio e rielaborati, e altre delizie tecniche "allo stato dell'arte", si possono raccogliere come lamponi nel bosco: storie di tutte le puntate, profili dei personaggi e degli attori, informazioni sui cartoni, testi di tutte le canzoni e filastrocche, schede di molte manualità, lettere inviate dai bambini; si possono richiedere per e-mail foto dedicate con autografi dei personaggi, inviare cartoline telematiche della Melevisione agli amici, e tante altre cose. Il gradimento dei bambini non si è fatto attendere: 500 e-mail alla settimana!

  • IL GIOCO DELLA MELEVISIONE
    Il gioco in scatola, prodotto dalla Editrice Giochi con la consulenza dell'equipe del programma, riproduce l'affezionata tipologia del gioco a percorso, con plancia illustrata, dadi, segnalini, gettoni, aiuti e difficoltà. Prende spunto naturalmente da una storia, che Tonio racconta ‘sulla soglia': al Fantabosco le cose stanno sparendo all'improvviso senza lasciare traccia. Per aiutare il loro folletto a ritrovarle, i giocatori viaggeranno negli ambienti del programma, riprodotti in belle illustrazioni. Si aggireranno fra la Casa di Tonio, il Chiosco, il Pozzo, il Fitto del Bosco, la Grotta... Saranno aiutati dai "buoni" (in nome di suo padre il Re la Principessa Odessa proclama che il giocatore può spostare la sua pedina dove vuole), e ostacolati dai "cattivi" (Lupo Lucio cambia di posto a segnali e cartelli per fare sperdere i bambini nel bosco). E se saranno bravi, ritroveranno e renderanno ai proprietari gli oggetti che ben conoscono: Radio Gufo, il Riccio portacolori, le bretelle di Tonio, il Melottoliere...

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    Questa pagina è stata creata il 15 novembre 2001
    e aggiornata da allora solo il 7 dicembre 2014.

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