Informazioni per incontri
Foto e curriculum Contatti |
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PRESENTAZIONI DEI LIBRI 1 . Angeli, lucertole, bambini dappertutto
2 . Salto nell'Ultramondo
3 . Sentieri di conchiglie
4 . Mal di pancia calabrone
5 . La sera che la sera non venne
6 . L'altalena che dondola sola
7 . Rimelandia
8 . Filastrocche e canzoni della Melevisione
9 . Lilim del tramonto
10 . Melevisione. Il Diario di Tonio Cartonio (manoscritto)
11 . Rima rimani
12 . Mammalingua
13 . Il Quinto Lupo
14 . Fuoco!
15 . Zio Mondo
16 . Leggimi forte
17 . Papà Famondo
18 . Gocce di voce
19 . Topo dopo topo
20 . Guance ciliegine
21 . Lunamoonda
22 . Maremé
23 . Tiritere
24 . Ciò che non lava l'acqua
25 . Cieli
26 . Rime di rabbia
27 . Cuoreparole
28 . Farfalla
29 . Doppio blu
29 . Filastrocche della Melevisione
30 . Manifesti
31 . Alfabeto delle fiabe
32 . Salvataggio di mezzanotte
33 . Nidi di note
34 . Rime Chiaroscure
35 . Rime Raminghe
36 . Attacchino
37 . Storie del Viavai
38 . Il Ghiribizzo
39 . Robot
40 . Rime di fare e non fare
41 . Rime di fiaba e realtà
42 . Cosa c'è là dentro? Cosa c'è là fuori?
43 . Ufficio Poetico Tuttestorie
44 . Rime Piccoline
45 . Ciao Cielo
46 . Nino e Nina . Tutto l'anno
47 . Il Giardino dei Musi Eterni
48 . Cantoparlante
49 . Buonanotte luna
50 . Stavo pensando
51 . Il vero amore dei dodici sofà
52 . Rime Rimedio
53 . Rime Indovinelle
54 . Posso essere tutto!
55 . Rime Buie
56 . Chisciotte Fenicottero
57 . Rime Quartine
58 . Magari!
59 . Caro nonno
60 . Versi di bestie
61 . Rime Alfabete
62 . Rime Scolare
63 . Rime Rimbambine
64 . Bestian
65 . Falaria
66 . Canti dell'inizio. Canti della fine
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PRESENTAZIONE DEGLI SCRITTI D'OCCASIONE Rime RIME D'OCCASIONE
Filastrocche per l'UNITÀ
Filastrocche per PUBBLICO GIORNALE
Filastrocche per GIULIO CONIGLIO
Filastrocche per G BABY
Filastrocche DOLCETTO VERSETTO
All'indice delle Opere Storie d'occasione Cinque piccole sceneggiature sull'energia
Tre racconti sulla pubblicità
Un racconto sulle orecchie e sui suoni
Un racconto sul Tempo e la Morte
Otto racconti sull'educazione stradale
Un racconto sulle superstizioni
Un racconto su bambini e tecnologia
Un racconto sull'omologazione della vita
Un racconto (non per bambini)
Un racconto sui desideri
Un racconto sui libri dei piccoli editori
Un racconto sul presepio
Una variante biotech della fiaba
Un racconto-monologo (non per bambini) Un nano-racconto sul pecorino sardo
Un racconto su un essere immaginario
Un racconto per ragazzi e giovani sull'amicizia
Tre racconti su tre siti minerari di Sardegna
Un racconto sulla cecità infantile
Un racconto sul terremoto del 2012 in Emilia
Un racconto sulle periferie
Tre storielle in 600 battute
Un racconto sulla ricostruzione di un paese
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L'ALBERO AZZURRO Una piccola scelta di scalette e palinsesti dei temi dal programma TV per bambini di RAIUNO e RAIDUE, 1990-1994. MULTICLUB
LA MELEVISIONE
All'indice delle Opere |
Testi per documentari Quattro documentari "poetici" sulla Sardegna, per la regia di Gianfranco Cabiddu Canzoni e rime per il film
All'indice delle Opere |
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Quando la lingua della poesia va in prosa (titolo mio) Intervista sul romanzo "Il giardino dei Musi Eterni" (Salani) in occasione dell'assegnazione del Premio LiBeR 2017 Nicoletta Gramantieri, LIBER n. 118, aprile-maggio-giugno 2018 Versione ampliata dell'intervista per www.liberweb.it Intervista sulla poesia Apparsa, a cura di Paolo Polvani, sulla fanzine online di poesia "VERSANTE RIPIDO", maggio 2017 Qui la versione sulla rivista online I ragazzi e la scrittura. Un'arte marziale dell'anima Pubblicato sulla rivista "IL LIBRAIO", marzo 2017 Qui la versione sulla rivista online La luna è luminosa, il vento è tranquillo Introduzione al libro di ninnananne "ALAVÒ", a cura di Fenisia Mirabella, illustrazioni di Fuad Aziz EUNO Edizioni, giugno 2016 Creatività dei poeti e dei bambini Pubblicato su un numero monografico della rivista Vita Scolastica, dedicato al tema della creatività. Giunti, "VITA SCOLASTICA", n. 10 anno 69, giugno 2015 Qui il PDF della pagina della rivista Ma cos'è l'acqua? Otto meditazioni sulla poesia apparse sulla rivista "IL PEPEVERDE" n.60 aprile-giugno 2014 La scrittura è un passo a tre Una risposta in tre passi alla domanda "cos'è per te la scrittura?" in T. Bruno, "Parole come stelle", Edizioni Mammeonline 2013 Acqua d’ottava, carsica e sorgiva Riflessione sulla persistenza dell'ottava Pubblicata sulla rivista "COLIBRÌ" del Festivaletteratura di Mantova, settembre 2012 Qui il PDF della pagina della rivista Fisarmoniche Filastrocche Un ragionamento sulla "poesia per" Articolo apparso sulla rivista HAMELIN n. 26, dicembre 2011 Scuola e poesia
Le poesie sono giocattoli dell'anima
I Cercasentieri dell'anima
Rime Fuorilegge
L'UCCELLO CON TRE ALI
Poesia con cinque ESSE
Ho nuotato fino alla rima
Cinque domande sulle Storie Vitamine Intervista per il settimanale "AZIONE" Rivista culturale della cooperativa Migros Ticino, maggio 2018 La TV non è un paese per poeti e per bambini? Undici anni di Melevisione visti da dentro Intervento alla tavola rotonda "C'ERA UNA VOLTA LA TV PER RAGAZZI", Roma, fiera "Più libri più liberi" 7 dicembre 2016, pubblicato sulla rivista "PAGINE GIOVANI" nel marzo 2017 Bambini e ragazzi ingegneri del mondo I giochi di costruzione che progettano il futuro Lettera alle scuole di Carpi in occasione dell'omonima edizione della Festa del Gioco, ottobre 2016 - INEDITO Dove passa la parola cresce l'erba La Fatica Felice dei piccoli costruttori d'eventi Pubblicato il 21 settembre 2016 ne "LA GAZZETTA DI MODENA" in occasione del festival "Passa la parola" Qui il PDF della pagina del giornale Grilli Parlanti in Lingua Lucignola Davvero i bambini non sono più quelli di una volta? Pubblicato il 6 ottobre 2015 nell'inserto "TUTTOLIBRI" de "LA STAMPA" Col (brutto) titolo "Tognolini: basta una bella storia per spegnere lo smartphone" Qui l'articolo in Tuttolibri online Qui il PDF di quella versione online Grazie Jimmy Puntaluna Postfazione al libro di Jimmi Liao "SE POTESSI ESPRIMERE UN DESIDERIO..." Edizione Gruppo Abele, 2015 Qui il PDF della postfazione sul libro Qui il PDF della postfazione in cinese (!) Le tre censure Dall'intervento alla tavola rotonda "BIBLIOTECHE, CENSURE E RAGAZZI: NUOVI CASI", Fiera Internazionale del Libro per Ragazzi, Bologna, 1 aprile 2015 Pubblicato sulla rivista LIBER n. 107, luglio 2015 Lettera d'incoraggiamento ai licei classici Scritta per il proprio Liceo Ginnasio "Dettori" di Cagliari, e poi dedicata a tutti i licei classici d'Italia. Ottobre 2014, INEDITA L'impronta della mano Racconti e ragionamenti di un migrante fra scrittura letteraria e scrittura multimediale interattiva Saggio pubblicato nel libro collettaneo (ora irreperibile) "COMUNICAZIONE MULTIMEDIALE NEI PROCESSI FORMATIVI", a cura di Lucia Martiniello, gennaio 2012 Mappe, paesaggi e paesani Il punto di vista di uno scrittore sui sistemi di orientamento dei lettori e di informazione bibliografica. Pubblicato, con le altre relazioni del seminario "Le briciole di Pollicino" (Firenze, 19/10/2010), sulla rivista LIBER n. 91 (luglio-settembre 2011) Così tanta realtà Sulla poesia e altre cose che "piacciono ai bambini" Intervento apparso sulla rivista "Andersen", maggio 2011 accanto a un articolo sulla poesia e i bambini di Chiara Carminati Qui il PDF delle pagine originali della rivista Sulla Fiera dei Libri per Ragazzi di Bologna Intervista apparsa sulla rivista "Pagine giovani" n. 147 gennaio-marzo 2011 Qui la prima pagina dell'articolo sulla rivista La scuola, la pazienza e le lasagne Racconto di due giornate di incontri in una scuola primaria di San Lazzaro Pubblicato il 3 marzo 2011 su l'Unità Le fiabe dette bene e benedette Un ragionamento sulla controversia fra lettura ad alta voce e audiolibri, scritto nell'agosto 2010 a introduzione del cofanetto "Si conta e si racconta" di Nadia Malverti Tre domande a Bruno Tognolini Come nasce un lettore? Come suscitare nei bambini l'amore per i libri? Che importanza ha l'immagine nei libri per bambini? Intervista pubblicata sulla rivista Giunti "SCUOLA DELL'INFANZIA", n. 1 - 2010 Perché leggere ad alta voce Articolo pubblicato sulla rivista Giunti "SCUOLA DELL'INFANZIA", n. 11 - 2008 Dalle tue mani dovrai difendermi con le tue mani Una riflessione sui libri per bambini portatori di valori e di voleri, tratta al libro "MONDO FA RIMA CON NOI. I diritti di bambini e ragazzi per parole e immagini", a cura di Valter Baruzzi e Lucia Tringali, Editrice La Mandragora, 2008 Angeli delle biblioteche Un piccolo saggio sulle biblioteche viste da uno scrittore ramingo pubblicato sulla rivista "SFOGLIALIBRO", aprile 2008. La lingua dell'Eden e Le parole staminali Due articoli pubblicati sulla pagina culturale del sabato de "L'Unione Sarda" nel gennaio 2007. Narrare con la voce Breve storia della narrazione orale dalle origini a oggi pubblicata sull'ENCICLOPEDIA TRECCANI RAGAZZI, marzo 2005 Paradosso Pinocchio: l'Automa amato cresce Articolo pubblicato nel 2004 sul "Dossier Automi e robot" del sito Treccani Scuola (ora scomparso dal web). Comare lingua Lingue regionali e lingua italiana si scontrano in prosa e si abbracciano in versi Traccia di un intervento tenuto al convegno "Sardegna da sfogliare", Cagliari, novembre 2001 La lingua salvata dai ragazzini Un articolo apparso il 28 gennaio 2001 su "NOI GENITORI & FIGLI", supplemento de "L'Avvenire" Mastro Geppetto, o della responsabilià Responsabilità personale degli autori dentro i sistemi di produzione di senso Un intervento tenuto in varie conferenze dal 1998 I possibili contributi del teatro nel futuro dei nuovi media Un articolo INEDITO, 1997 Charlot e la locomotiva Un articolo INEDITO del 1997 sulla "autorialità" nei multimedia RIME E SCRITTI SULLA SARDEGNA
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PRESENTAZIONE DELLE SCRITTURE TEATRALI Dura Madre Mediterranea
Antigone delle Città
Canti dei Castelli
Maestra Minestra
Il Quinto Lupo
L'Accalappiatopi
Fuoco!
L'altalena che dondola sola
Chisciotte Fenicottero
Festival TUTTI I FESTIVAL Festival letterario di Gavoi "L'ISOLA DELLE STORIE" Realizzazione della sezione Ragazzi del festival Gavoi (NU), 2004 e 2005 Festival "TUTTESTORIE" 1^ edizione Festival di letteratura per ragazzi Cagliari, ottobre 2006, Tema: LE DOMANDE Festival "TUTTESTORIE" 2^ edizione Cagliari, ottobre 2007, Tema: LE DISOBBEDIENZE Festival "TUTTESTORIE" 3^ edizione Cagliari, ottobre 2008, Tema: GLI ANIMALI Festival "TUTTESTORIE" 4^ edizione Cagliari, ottobre 2009, Tema: I MUTAMENTI Festival "TUTTESTORIE" 5^ edizione Cagliari, ottobre 2010, Tema: LA NOTTE Festival "TUTTESTORIE" 6^ edizione Cagliari, ottobre 2011, Tema: I SEGRETI Festival "TUTTESTORIE" 7^ edizione Cagliari, ottobre 2012, Tema: L'INCOMPRENSIBILE Festival "TUTTESTORIE" 8^ edizione Cagliari, ottobre 2013, Tema: LA CASA Primo Festival "TUTTESTORIE" di Fermo Fermo, giugno 2014, Tema: LA CASA All'indice delle Opere |
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ALBERO AZZURRO CD-i Sceneggiatura integrale del CD-i (un precursore del CD-rom), 1994 L'opera è scomparsa totalmente dal mercato dopo un paio d'anni per estinzione della piattaforma Philips CD-i NIRVANA X-ROM
RIMELANDIA
SITO RAI BAMBINI
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scritte da amici che trovano bello e utile esporle qui, e che io trovo belle e utili. IMMACOLATO
LA PARTE DI ANTONIO
I LIMONI SONO FINITI
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Scrittore "per", va bene, ma di cosa?
Un sito amanuense
Una risorsa di lavoro
"Come si diventa scrittori"
Cosa disse Natalia quasi trent'anni fa
Scrittore "per", ma per chi voglio io
Opere edite e inedite pubblicate online
Post Scriptum. Gli scrittori per bambini sono scrittori veri?
Questo dunque è il sito web di uno scrittore "per". Se uno scrittore con la qualifica "per" sia uno scrittore vero, uno scrittore e basta, è annosa e noiosa questione che qui non tratterò: lascio a un breve Post Scriptum una delle mille possibili risposte.
Scrittore "per" dunque, va bene, ma di cosa? Scrittore soprattutto di libri, ma anche di televisione (o meglio Melevisione), teatro, qualche anno addietro di multimedia, qualche volta di saggi, di rado e marginalmente di cinema.
Parlo di generi di scrittura, non di supporto: il fatto che mi sia accaduto in questi ultimi anni di pubblicare poesie su magliette di festival, muri di reparti pediatrici, quotidiani nazionali, merendine Coop etc. è per me solo una felice estensione dei libri, un'espansione di respiro della poesia fuori di essi.
Questo sito è stato scritto e costruito da me stesso in lunghe notti di lunghi anni, dal '97, nel linguaggio amanuense dell'HTML, con qualche penna tecnologica all'inizio, qualche editor HTML, ma oggi ormai per lo più a mano libera. Non ha mai smesso d'essere aggiornato con notizie e scorci e approfondimenti delle nuove opere che il tempo mi porta. È un sito spartano, senza animazioni e form e applets e flash e java, solo testi: perché è il sito fatto a mano da un dilettante, e perché è il sito di lavoro di uno scrittore. Per contro infatti è sovrabbondante di testi.
Dall'iniziale faccia un po' narcisa della "Personal Home Page" - allora di moda fra i pionieri del web e oggi credo sostituita del tutto da blog e social network - questo sito con gli anni ha mutato forma e funzione per diventare sempre più una risorsa di lavoro. È fonte di informazioni, materiali, note biografiche e bibliografiche, schede descrittive di incontri e conferenze, presentazioni e approfondimenti e ampi stralci di libri editi, articoli e saggi integrali, opere inedite, testi teatrali, sceneggiature interattive, curriculum, foto, contatti (Libro degli Ospiti) etc. Queste risorse sono oggi utilizzate con una certa intensità (circa 100 visite al giorno di media) principalmente per tre scopi:
1 . curiosità e affezione da lettori
2 . lavoro: da programmatori di eventi, incontri con scuole, conferenze con adulti, corsi di formazione, master, festival, etc.
3 . studio: da studenti, laureandi, dottorandi per esami o tesi di laurea o altre ricerche
Quando parlo coi bambini nelle scuole e mi chiedono quando e come si diventa scrittori rispondo così: si diventa scrittori in due passi, due volte.
Si comincia a diventar scrittori la prima volta che si scrive qualcosa che non ti ha chiesto nessuno: né la maestra, né nessun altro grande, né un amico. Se uno scrive qualcosa che gli è venuto in mente di scrivere ber bizza o bellezza, lui è già quasi scrittore. Gli manca solo una cosa importante: i lettori. Lettori veri, però, non i suoi famigliari o gli amici. I lettori veri sono i lettori sconosciuti. E dove si trovano i lettori sconosciuti? Nelle librerie.
Si finisce di diventare scrittori, col secondo passo, non appena quella cosa che si è scritta senza che nessuno ce la chiedesse diventa un libro che i lettori veri possono comprare nelle librerie.
Per ciò che mi riguarda, io colloco la prima di queste due tappe intorno al 1960, ai nove anni, appena un anno dopo l'età dell'oro, quando scrissi senza che alcuno me lo chiedesse una filastrocca poverella ma ben ritmata su fiori e aprile e colori, che il maestro di quarta elementare Professor Cammellini di Cagliari grandemente mi lodò e complimentò. Devo forse più di quando non sappia a quelle lodi pubbliche al cospetto della classe, ma dovevo ancora aspettare trentadue anni perché arrivasse la mia seconda tappa, la pubblicazione del libro di racconti "Angeli, lucertole, bambini dappertutto" nel 1992, con la Fatatrac, editore che da allora non ho mai abbandonato.
Non è questo il luogo delle note biografiche, che altrove sono sintetizzate in forme più esatte. Ma per finire questa presentazione, questa Accoglienza nel sito del mio lavoro, tra quella prima e quella seconda tappa del divenire scrittore, nell'oceano fra quelle due sponde lontanissime, voglio citare solo due cose. La prima è una rotta: la via tracciata da dieci anni di furiose e floride scritture per il teatro, di cui lascio ad altre pagine il racconto. E la seconda è appena un'isola, apparsa sul declinare di quella rotta, un presagio piccolo e illustre e forse per me fatale. Nel luglio del 1986, in risposta a tre piccole fiabe che le avevo spedito (che non ricordo e temo di aver perso) Natalia Ginzburg inaspettatamente mi rispose, scrivendo così:
Caro Bruno Tognolini
Le brevi fiabe che mi mandi mi sembrano graziose, scritte in uno stile nitido, molto letterario. Riguardo a un'eventuale pubblicazione, le trovo di difficilissima collocazione: dici di averle scritte per i ragazzi, ma in una collana per ragazzi non le vedrei.
Non saprei che dirti se non di continuare a scrivere; della letterarietà ci si libera scrivendo. La difficoltà di scrivere fiabe oggi è enorme; la difficoltà di scrivere per ragazzi è enorme; la difficoltà di scrivere oggi, in generale, è enorme.
Comunque si cerca di scrivere lo stesso.
Ti rimando le fiabe e ancora ti auguro di continuare.
Natalia Ginzburg
"Non saprei che dirti se non di continuare a scrivere". Allora non lo sapevo ma avrei seguito quel consiglio. Dovevo aspettare ancora sei anni prima che la scrittura, con l'Albero Azzurro alla RAI, divenisse un lavoro che dà, oltre che sogno e conoscenza, anche da vivere. Da allora infatti ho la fortuna di vivere di quello che scrivo, e la ulteriore smisurata fortuna di scrivere quello che voglio: storie e rime. Su media e supporti diversi, sulla carta dei libri o sullo schermo della televisione, sui legni del teatro o sui bites dei nuovi media, ma storie e rime: non magazines o talk show o giochi a premi, non libri informativi o educativi per le scuole, non slogan o campagne. E per chi voglio: per i libri e il teatro e il cinema e la TV della RAI; non per Mediaset o la pubblicità.
"Finché dura", mi vien sempre da dire a questo punto, più per senso della misura che per scaramanzia. E per senso e misura del proprio destino, del rapporto fra ciò che ci si aspettava e ciò che si è avuto, mi vien da concludere che se pure finisse oggi, è stato già tanto.
Resta da dire un'ultima cosa, di sostanza quasi legale. Non sono un fautore del "copy right free", perché vivo del mio lavoro: così come un falegname non regalerebbe ai passanti, o non oltre misura, le sedie che fabbrica. Per questo motivo dei libri editi è pubblicato in questo sito quanto basta per un uso simile a quello che se ne fa in libreria: leggerne, in piedi e di passaggio, il tanto che basta per capire se acquisteremo quel libro oppure no. Se sì, è subito disponibile un link al sito Internet Bookshop, dove il libro, volendo, si può ordinare.
I rischi di pubblicare in rete materiali inediti (testi teatrali, sceneggiature di opere interattive, articoli, progetti, varie d'occasione) si affronteranno invece in altri modi: con stralci, scorci e tagli. O con un'alzata di spalle. O infine con la fiducia - non del tutto candida - che nessuno ne abuserà. Sono sempre stato convinto che appropriarsi delle idee altrui sia una sciocchezza: quand'anche si riesca a farle passare per nostre, cosa faremo quando ce ne chiederanno altre simili? Se rubi un'idea, avrai solo quella: se invece hai un buon rapporto con l'ideatore...
Da un'intervista apparsa nel 2011 sulla rivista Giunti "Vita Scolastica".
Quello del poeta per bambini è un mestiere. O meglio, una maestria, un'abilità applicata che si aggiunge e completa un'arte. Occorre essere un medico per fare il pediatra. L'arte è del medico, il mestiere del pediatra. Occorre essere poeta, per fare il poeta per bambini.
È vero: molti fra quelli che chiamiamo poeti (quasi tutti) non sono "per bambini". Ma anche molti poeti per bambini non sono poeti. Purtroppo - o forse per fortuna - non esistono lauree né albi. Dovrebbero essere gli editori ad attribuirli. E invece, mentre nessuno metterebbe mai il suo figliolo nelle mani di un pediatra che non è medico, tanti mettono in mano ai loro bambini libri di scrittori di versi che non sono poeti. Che fanno il mestiere senza averne l'arte.
In compenso però c'è un vantaggio. In un'ipotetica situazione d'emergenza, se un adulto sta male può ben affidarsi a un pediatra, se non c'è altri. Con maggiore sospetto, immagino, una mamma affiderebbe il suo neonato sofferente a un geriatra. L'arte alla base, la poesia, il minimo comune, gioca a favore di noi poeti per bambini almeno in questo: è mia confermata esperienza che le poesie per bambini funzionano a meraviglia anche coi grandi.
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La scrittura è un passo a tre
Tiziana Bruno, per il suo libro "Parole come stelle" (Edizioni Mammeonline, 2013) mi ha rivolto tre domande sulla creatività. La prima suonava così: "cos'è per te la scrittura?"
Una di quelle domande nude e crude come noccioli di frutta, che se cadono fuori tempo possono generare equamente un frondeggiare di sciocchezze o il silenzio. Ma forse per me era il tempo, e la risposta è sgorgata fluida e serena, in tre passi. Lasciando alla lettura del libro le altre due risposte, che vertevano sulla creatività infantile, riproduco qui questa prima.
Primo passo. La scrittura è un mezzo
Secondo passo. La scrittura è un fine
La scrittura è una Bella Incantatrice. Nel cercare di rendere sempre più bella la mia lingua e il suo canto, perché mi servisse, non mi avvedevo di cadere nel suo incanto, e la servivo. Si manifestava a mia insaputa la trasmutazione alchemica: del sasso in oro, per me del mezzo in fine. Benché in silenziosa, indigente superbia io seguitassi ad attendermi lodi per il mio scrivere, non erano ormai più quelle il vero scopo. Perché non se ne vedevano, o non di peso. Fossero state quelle lodi il fine, avrei prima o poi desistito: non l'ho fatto, dunque era altro. Forse questo: il fine di scrivere bene è scrivere bene. È bello e basta a se stesso.
A margine, l'eterogenesi dei fini: è bastato in realtà anche ad altro, a mia insaputa. Per esempio a ostinarmi così a lungo da farne, o doverne fare, il mio mestiere.
Terzo passo. La scrittura è un mezzo
Così la scrittura, sotto la spinta gemella di quelle due forze, andava cambiando. E come Sisifo ignorava, nella vana fatica su e giù per la rupe, che intanto si faceva i muscoli, così io non mi accorsi che la scrittura maturava, diveniva pian piano adatta.
Adatta a cosa? Non lo sapevo. Non io.
Ma Apollo, o qualche orixà, o la Grazia, o la mia gente, o l'umano intero consesso, o gli antenati, insomma qualcuno là fuori mi teneva d'occhio. E quando ha visto che quella scrittura era ormai pronta per sopportare il peso, l'ha cavalcata. Se n'è servito: come un dio delle ossicine di uno sciamano che si sia fatto abbastanza abile a lanciarle. La mia scrittura è tornata a essere un mezzo, ma nelle sue mani.
Quella scrittura non è più per me, né in sé e per sé: è per qualcos'altro alla fonte, io non so cosa.
Ma so per chi è alla foce: è per gli altri.
Forse (i segni confortano) per tutti. Per i bambini e per i loro grandi.
E attenzione, non c'è superbia in questo, ma il contrario. Lo ha scritto Eliot nei Quattro Quartetti, una volta per tutte: "ciò che c'è da conquistare / con forza e sottomissione, è già stato scoperto / una volta e due e molte, da uomini / che non si può sperare di emulare".
Strenght and submission, forza e sottomissione, per giungere a una scrittura utile a tutti.
Come tante scritture di tanti scrittori e poeti, che non posso sperare di emulare, son state utili a me per la mia vita. E allora si può azzardare un punto di mappa: io sto solo restituendo, almeno in parte, ciò che mi è stato dato. Solo portando, per il mio breve tratto di fiume, l'acqua più avanti. Quel fiume del testo che scorreva prima di me e scorrerà dopo, senza fine e senza mezzo: solo scorrere infinito di umana bellezza, quanta è possibile, di forza e sottomissione, di cura e compassione.
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Mostri dei testi scolastici
Ho ricevuto nel mio libro degli Ospiti questo messaggio (di cui ometto l'incipit di lodi al mio lavoro, estranee a questo contesto):
Data: 4/14/2013, 23:44
Nome: Marta
Numero: 1.265
LA TERRA STRETTA.
(...) Ora mio figlio deve svolgere un compito dato a scuola. Si tratta della filastrocca "La terra stretta". Nell'interpretazione riportata dal testo scolastico ("Stai per leggere", Loescher) i "mostri" sono creature malvagie che portano il male nella terra, questo male non potrà mai essere sconfitto ("sempre ammazzate e sempre più vive"). E' giusta questa interpretazione? Io e mio figlio non siamo d'accordo e pensiamo che lei non voleva comunicare questo con la sua filastrocca. Ci aiuti a svolgere il compito dato dalla prof.ssa. La ringrazio infinitamente.
Ecco di seguito la poesia in questione, che per anni ha vagato raminga sul web, come le altre mie RIME D'OCCASIONE, e che nel settembre 2013 troverà casa nel volume RIME RAMINGHE, edito da Salani.
RIMA DELLA TERRA STRETTA
C'era una volta uno stretto confine
Che separava due terre vicine
Una chiamata Paese del Noi
L'altra chiamata Paese del Voi
Per mille secoli queste due terre
Fecero gare, fecero guerre
Per chi correva più lento o veloce
Per chi contava le storie più belle
Per chi cantava con più bella voce
E per chi aveva più chiara la pelle
Ma in mezzo a loro c'eran creature
Che erano chiare ma erano scure
Erano buone ma anche cattive
Sempre ammazzate e sempre più vive
Non erano qua, non erano là
Come se stessero sempre a metà
Non erano Nostri, non erano Vostri
E li chiamarono Mostri
Che dire...
Nel momento in cui mandavo le mie Rime d'Occasione raminghe nel mondo (nel web), accettavo che ne affrontassero tutti i possibili rischi e destini. Non credo del resto che, una volta edite, avranno dal loro editore protezione maggiore: un editore autorizza l'inserimento di un brano di cui detiene i diritti in un testo scolastico, non interviene (non ne ha il tempo né forse il diritto) sull'eventuale commento che al brano sia affiancato.
Certo si dovrebbe sperare, e forse pretendere, che un autore-redattore di testi scolastici (parliamo della Loescher!) dia una lettura meno... ehm... frettolosa dei brani che sceglie.
Ho risposto a Marta che lei e suo figlio hanno perfetta ragione a dubitare di quel commento, che interpreta la poesia ai suoi antipodi. Ho consigliato loro di portare alla professoressa, a sostegno di una lettura piùcorretta, e contraria a quella del testo scolastico, alcuni argomenti:
1) il verso esplicito, contenuto nella poesia stessa, "Erano buone ma anche cattive";
2) la figura dell'acqua fra fiume e mare, poco prima e poco dopo la foce, che è definita in italiano "acqua salmastra": fra ogni salato e ogni dolce c'è un salmastro, nella natura, nella cultura, nell'etica;
3) tutte le poesie del libro RIME CHIAROSCURE, di Carminati e Tognolini;
4) la magnifica lectio magistralis di Umberto Eco intitolata "HOSPES HOSTIS - Costruire il nemico" (21 maggio 2008)
E si potrebbe andare avanti all'infinito.
Il fatto è che la vita, e l'arte che la figura, sono superbamente, luminosamente complesse. I testi scolastici dovrebbero riconoscere, quando è additata in un testo, e proteggere come un bene, non stirare come una camicia, questa vitale complessità.
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Preferirei di no
Alla fine del novembre 2013 ho ricevuto una mail da una grande agenzia internazionale di pubblicità che lavora per la Apple.
Si dichiaravano interessati a usare due mie poesie (Filastrocca dei quattro maghi del mondo e Filastrocca della meraviglia) per la loro prossima campagna pubblicitaria.
Santo cielo, mi sono detto: la Apple!
Non diceva di più. Per conoscere i dettagli avrei dovuto firmare e rispedirle il Confidentiality Agreement allegato.
Lusingato come un pavone e curioso come una puzzola, sono andato a rileggermi quelle due filastrocche per capire cosa mai gli Alti Elfi della Mela potessero aver trovato di adatto alla loro campagna.
Forse ho capito. Qualcosa nei primi dieci versi della Filastrocca della meraviglia, e negli ultimi dodici della Filastrocca dei quattro maghi del mondo (peraltro insopportabilmente lunga) dev'essergli parso utile.
In qualche modo la cosa non mi ha stupito: mi chiedevo solo quando sarebbe accaduto. Non è boria, solo coscienza artigiana: so bene che le mie filastrocche hanno dentro, come piccole "Intel Inside", le stesse schegge di tecnologie verbali, gli stessi nano-motori poetici che sono il pane dei miei cugini copywriters. E mi son sempre detto che in un'altra vita potrei fare il pubblicitario.
Appunto: in un'altra.
Lusingato come un pavone e refrattario come un mulo, ho risposto nella forma più kind and polite che ho potuto. Così:
"I deeply thank (*nome dell'agenzia*) for this opportunity. It does me honour, and makes me proud.
And sincerely, nothing against writing for advertising: a lot of great and worthy writers, much better than me, do it.
But personally, as far as I can, I'd prefer not to."
"Preferirei di no", come diceva il buon Bartleby. Per due ragioni.
La prima: io non le mando le ragazze a servire!
La seconda: avrei dovuto abiurare e far ritirare dalle librerie il mio adorato librino TOPO DOPO TOPO, per via di una certa risposta in rima che il Pifferaio dava al Borgomastro. Il gaglioffo gli aveva detto, grossomodo:
"Puoi scordarti che io ti paghi per aver liberato la città. Però... ho visto come incanti, con quel piffero. Ascolta: se tu suoni per me..., per il mio partito, il mio brand, la mia banca, la mia catena di negozi, la mia chiesa... potrai restare e ti pagherò.
Il pifferaio gli rispose come si può leggere qui.
Era venuta troppo bene quella poesia, non potevo buttarla via.
Tutto lì.
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Orlando a Mantova per piccoli e per grandi
Per il Festivaletteratura di Mantova mi son stati chiesti due interventi, , uno per i bambini e uno per i grandi, nel quadro del progetto speciale Furioso in Festa, che per due sere e due notti ha animato di voci, commenti, declamazioni, musiche e teatro le splendide sale di Palazzo Te. Qui due note, a monte dell'evento dei grandi e a valle di quello dei piccoli.
ACQUA D'OTTAVA, CARSICA E SORGIVA
Evento per gli adulti
Mantova, Palazzo Te, Sala degli Stucchi, venerdì 7 settembre 2012, ore 22:45
Questo articolo è stato pubblicato sul giornale del festival COLIBRÌ
Qui una recensione dell'evento scritta da Alberto Sebastiani sul blog Caffeletterario.Bo su Repubblica.it di Bologna.
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Uno scrittore amato dalle maestre?
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Sinossi di poesia disseminata
Io sono uno scrittore fortunato, di una fortuna che non sta solo nei libri. Non si riesce proprio a tenercela: scappa fuori e va nel mondo.
Un po' io stesso ho lasciato socchiuse le pagine alle Ragazzine Rime, pubblicandole sul sito e sui social. Un altro po' se le sono aperte loro. E per finire mi è stato proprio chiesto, di scriverle non per i libri ma per i muri, le magliette, i giornali, i matrimoni, la TV, l'olio, i festival, le canzoni.
Questa condizione mi dà, al capo degli anni, una dolce postura zen rispetto a molti colleghi. Non mi rabbuio più di tanto delle "copie vendute" nei rendiconti, dei libri invisibili in libreria, latitanti nei banchi dei festival, eterni assenti negli incontri con le scuole.
Non è poi così tragico, mi dico: le parole di quei libri sono in giro
Sono ben consapevole, s'intende, che questa sporulazione nel vento può far volare fiori piccoli, le rime, e non grossi rami, i romanzi. Chissà, forse per questo in trent'anni ho scritto più di 1400 (o affini) e 4 (quattro) romanzi.
Ecco dunque una lista largamente incompleta di queste balde Rime Galline in fuga dai libri, coi link alle immagini delle loro migrazioni.
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Mantra giaculatorie d'esercizio
Nel mio cammino di lettore di versi e ascoltatore di canti ho incontrato, come tutti, alcune perle, che per anni e anni ho letto e riletto, ascoltato e riascoltato. Per il puro piacere di farlo, naturalmente. Alcune di queste perle sono "in voce": versi e brani di diversa natura detti da voci di diversa intenzione e provenienza.
Questi brani - insieme a decine d'altri di cui ho notizia, e centinaia di cui non ne ho - sono l'acqua di falda che, portando sali, pigmenti e misteri, irriga la terra da cui nascono i versi che scrivo. Versi che, naturalmente, non assomigliano a quei brani più di quanto un fiore assomigli all'acqua e ai pigmenti che prende dalla terra.
Da quando ho capito di quegli amati brani questo, ho continuato a leggerli e rileggerli (se ho solo il testo) e ascoltarli e riascoltarli (se li ho anche in audio), con un'intenzione diversa: chiamandoli fra me e me mantra giaculatorie d'esercizio.
Un'applicazione sonora collegabile a Facebook, che ho scoperto da poco, mi ha dato l'estro di condividerne alcuni. Ed eccoli.
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Il carteggio con Tullio De Mauro
Nel marzo del 2012 Silvana Loiero, valorosa dirigente delle scuole primarie di San Lazzaro di Savena (per lei avevo scritto questo racconto di gratitudine su l'Unità), mi presentò una richiesta da poeta d'occasione che mi lasciò al tempo stesso lusingato e impaurito: una filastrocca per gli ottant'anni di Tullio De Mauro. Il linguista sarebbe stato festeggiato "a sorpresa" alla fine dell'annuale Convegno Nazionale GISCEL (Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell'Educazione Linguistica), a Reggio Emilia il 12 aprile 2012.
Dunque una filastrocca per De Mauro? Per il Custode Superiore delle parole italiane? Io?
Ero assai impensierito dal compito, come è sempre bene che sia: però sapevo anche che quando mi siedo al mio deschetto, se cala giù la Pasta Madre dell'idea, e se le mani cominciano a prendere i loro strumentini per lavorarla, i polsi poi smettono pure di tremare.
Così è stato anche stavolta: mi son seduto, ho scritto, ho lasciato riposare, riscritto, limato e stuccato, spedito per dare in esame, corretto secondo consigli, ripristinato come dicevo io, insomma ho fatto il mio lavoro solito da suonatore Jones.
Ed ecco cosa, la notte di quel 12 aprile, dopo la cena finale del convegno, a De Mauro è stato letto da una "giscellina" che era anche attrice.
FILASTROCCA PER GLI OTTANT'ANNI DI TULLIO DE MAURO
Per il compleanno del linguista, celebrato al Convegno Nazionale GISCEL, Gruppo di Intervento e Studio nel Campo dell'Educazione Linguistica, a Reggio Emilia il 12 aprile 2012
Gnomo Grammatico, pastore di parole
Che hai vegliato sulle loro transumanze
Nelle steppe delle strade e delle scuole
Negli intrichi di radici e desinenze
Nel corrompersi, nel crescere stupendo
Ora ascolta: qualcosa sta cambiando
La lingua madre ormai è lingua moglie
I suoi nomi sono pani sulle mense
Un italiano delle pietre e delle foglie
Le sue parole si fanno poche e immense
Sanno come si chiamano le cose
Perché vengano, che s'erano smarrite
Perché vadano e ritornino preziose
E allora grazie per averle custodite
Contale ancora, fino all'ultima che arriva
Le bocche muoiono
La lingua è viva
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Filastrocche
UOMINI E PROFETI è uno dei gioielli di Radio Tre, un luminoso spazio di parola dove rabbini, imam, frati serafici e prelati animosi, storici e pastori e teologi e mistici mi hanno personalmente guidato per anni a "guardare il mondo con gli occhi delle fedi e le fedi con gli occhi del mondo". Anche, o forse soprattutto per un non credente, è una finestra aperta sul reame sconfinato dello spirito, quanto mai benedetta in un momento in cui gli uomini, torvi saracini e civilissimi europei, stanno di nuovo armando i loro dei come rozzi burattini da guerra.
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Per i lettori affezionati di LILIM DEL TRAMONTO, e per tutti.
Chi possa e voglia - ascoltando in streaming o scaricando due file audio MP3 di circa 5 MB ciascuno - potrà sentire Gabriella Caramore parlare del romanzo LILIM DEL TRAMONTO, e l'attore Danilo De Girolamo leggerne due brani scelti. Il contributo è andato in onda nella puntata di sabato 26 dicembre 2009 del programma di Radio Tre UOMINI E PROFETI.
Gabriella Caramore, curatrice e conduttrice del programma, è sempre stata ai miei occhi un esempio, ai miei orecchi la sua voce profonda e colta, sorprendentemente serena e vasta, un conforto. Bene: un giorno, lo scorso settembre, in coda a una sua conferenza al festival di poesia di Seneghe, ho preso il coraggio a due mani e ho affrontato la molesta figura, che per quanto posso evito, dello scrittore che somministra un suo libro: le ho messo nelle mani LILIM DEL TRAMONTO, con tanto di dedica e numero di telefono. Una ragione c'era: la storia di Lilim deve qualcosa della sua luce a quella finestra sulle fedi e sul mondo, io volevo rispecchiarle uno scorcio delle visioni che può aver contribuito ad aprire, ed ero "quasi" certo che sarebbe stata apprezzato. Non del tutto sorpreso, ma molto felice, sono stato dunque quando Gabriella mi telefonò tempo dopo, facendomi le lodi del libro e dicendo che ne avrebbe parlato nel suo programma per Natale.
Sabato 26 dicembre Gabriella Caramore ci ha raccontato la sua lettura di LILIM DEL TRAMONTO, e l'attore DaniloDe Girolamo ne ha letto due brani, scelti dalla Caramore stessa. Nel
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La Melevisione
Schede di presentazione e materiali informativi
Progetto iniziale e SCALETTE e COPIONI
De "La Melevisione" si può leggere in questo sito una serie di materiali informativi (progetti, presentazioni, schede storiche, descrizioni della struttura, dei personaggi, degli ambienti, indice della "Bibbia" etc.) e una scelta di scalette e copioni dal 1999 al 2010: solo pochi per ogni annata, pochi assaggi, perché quei testi appartengono alla RAI e non possono essere pubblicati per intero; e solo i miei testi perché questo è il mio sito, ma ne esistono sette volte tanti scritti dagli altri sette autori.
Per una totale e profondissima informazione sul programma vi rimando alla VOCE "MELEVISIONE" DI WIKIPEDIA, curata con incredibile passione e perizia da un anziano professore di storia in pensione. Onore ai nonni.
DODICESIMA EDIZIONE
Dopo l'edizione 2010, travagliata da forti polemiche (vedi Gruppo Facebook "Salviamo il Fantabosco"), parte finalmente la scrittura per l'edizione 2011, ridotta a 45 puntate e non più in onda su RAI TRE ma sul canale tematico RAI YOYO.
Ridotta e compressa, giocoforza, a causa del gran ritardo dell'avvio della produzione, a sua volta dovuto al blocco delle nomine RAI. Gli anni passati noi autori cominciavamo a scrivere le nostre 130 puntate in settembre, per andare in onda con le prime in novembre: quest'anno se ne scrivono 45 ,per andare in studio a registrare in aprile e in oda chissà, forse alla fine di maggio.
Nel frattempo continueranno ad andare in onda, sul canale tematico digitale Rai Yoyo, per le regioni che lo ricevono, tre repliche al giorno tratte dalle vecchie edizioni, alle 8:30, 11:30 e 16:35.
Ci dicono che l'edizione del prossimo anno 2012, partendo da settembre, cercherà di tornare alle 130 nuove puntate annuali. Per questo 2011 le nuove 45 puntate porteranno il totale a 1750 puntate dal 18/01/99 al dicembre 2011.
UN PO' DI STORIA
"La Melevisione", un programma televisivo per bambini in onda ogni giorno su RAITRE in orario pomeridiano, è conosciuta e amata dal suo pubblico, i bambini dai 4 agli 8 anni, ma anche - a quanto risulta - dai loro fratelli maggiori, mamme e babbi, nonni e zie.
È un'opera di lungo, lunghissimo respiro: dal gennaio 1999 al maggio 2009 saranno state scritte e girate, come ho detto, oltre 1500 puntate originali. Ma molte altre sono andate in onda nelle estati sottoforma di repliche.
È nata nel 1999 da un'idea di MELA CECCHI (autrice per undici anni de "L'Albero Azzurro") e mia. Dopo l'idea, però, si passa alla faticosa fabbricazione del mondo: nelle 100 puntate del primo anno i due autori (eccoli qui in una foto con Tonio Cartonio) hanno tracciato forme, confini, lingua, abitanti, leggi, usi e costumi di quel mondo.
Poiché tutto pareva andare molto bene, la RAI ci ha proposto per il secondo anno, 2000-2001, non più 100 ma 180 puntate. Erano troppe per due soli autori, da ogni punto di vista: saremmo stati troppo stanchi e troppo ricchi per scrivere bene. Al grido di "lavorare meno, lavorare tutti", abbiamo chiamato con noi IANNA CARIOLI, MARTINA FORTI e VENCESLAO CEMBALO (ed eccoli tutti e quattro: da sinistra Mela, Martina, Venceslao e Ianna).
Nel 2005 i cinque autori, stanchi e desiderosi di introdurre idee nuove, hanno chiamato altri due rinforzi: entrano nella squadra LUISA MATTIA (già autrice per un anno delle puntate di montaggio "Il Giornale del Fantabosco", in onda il sabato) e LORENZA CINGOLI (autrice per molti anni de "L'Albero Azzurro"). L'anno dopo, nel 2006, Mela Cecchi, antenata fondatrice, lascia la ciurma per felice stanchezza e ancor più felice desiderio di scrivere altre storie: dalla stessa porta entra LUCIA FRANCHITTI, già espertissima lettrice e redattrice dei nostri copioni da anni, negli studi RAI di Torino.
"VI ABBIAMO CRESCIUTI NOI" (la stessa storia, raccontata meglio)
Ecco la scheda storica che ho scritto per la cartella stampa del decimo compleanno di Melevisione.
Mela Cecchi chiamò al lavoro Bruno Tognolini, fu steso il format, le linee guida del programma: la scaletta, le modalità linguistiche, i personaggi, i luoghi. Il capostruttura Roberto Nepote, che aveva con forza voluto l'impresa, pose al timone Mussi Bollini e la nave partì vento in poppa. Si fecero i provini, si formò la compagnia, si entrò in studio. Il 18 gennaio del 1999 andò in onda la puntata numero 1, "Con la carta si può". Streghe, Fate, Orchi, Lupi, Principi e Principesse, Gnomi e Geni avevano trovato un nido di fiaba impensabile nella TV.
Tonio Cartonio, primo folletto conduttore, fratello grande del bambino spettatore, gli parlava occhi negli occhi aiutandolo a specchiare nelle vicende indiavolate della finzione i problemi, le scoperte, le paure della vita vera di "Città Laggiù". Si rinnovava con mezzi nuovi il vecchio compito millenario della Fiaba, che è specchio di comprensione della realtà.
Passarono gli anni. Già dal secondo, a dar man forte nella scrittura dei 160 copioni annuali arrivarono altri autori: Janna Carioli, Martina Forti e Venceslao Cembalo. Maurizio Zecchin, lo scenografo, cominciò la titanica costruzione di mondi incantati a cui ancor oggi lavora. Alla regia colorata e irruenta di Pierluigi Pantini seguì, nel 2002, quella più profonda e sofisticata di Roberto Valentini. Le puntate erano scritte e realizzate con due semplici punti di forza: la maestria degli scrittori per bambini, e la "genitorialità diffusa" di chi racconta solo storie che potrebbe raccontare ai propri figli. Funzionò: nacque nei genitori italiani una fiducia speculare nel programma, cui affidavano i loro bambini "come se stessero con loro".
Il programma crebbe tanto che ben presto, come i bambini a cui si rivolgeva, non stette più dentro i vestiti. I cartoni comperati in tutta Europa erano buoni come la frutta da cui la Melevisione pareva spremerli, ma la vicenda della puntata, la parte scritta e girata e prodotta in Rai, si rinforzava, frondeggiava, faticava a star dentro il compito del lancio di storie animate, voleva diventare storia lei. Mussi Bollini raccolse con coraggio questa istanza di crescita e fece il passo: nel 2003 si estrassero i cartoni dal programma, nacque la Melevisione "sitcom", una storia unica e fluida di 25 minuti.
Da allora sono cambiati i registi, Enza Carpignano, Alfredo Franco, Rossella De Bonis, portando segni più chiari o più scuri, più svelti o quieti nella recitazione, nella ripresa, nel montaggio. Son cambiati gli attori, Orchi e Streghe e Geni sono andati e venuti, Tonio Cartonio, fratello empatico, ha lasciato il posto a Milo Cotogno, amico simpatico. Nuovi autori sono entrati nella squadra, Luisa Mattia, Lorenza Cingoli, Lucia Franchitti, portando nuovi fili colorati nell'intreccio dei temi e delle storie.
Melevisione ha 10 anni e oltre 1600 puntate, è cresciuta: ora ha spalle più larghe e gambe più svelte. Forse più larga è la peripezia, l'intreccio buffo e drammatico delle vicende; forse più svelta - o solo più incarnata nella storia - la trama informativa, educativa, enciclopedica. Ma sempre identico è il gusto profondo di frutta, di vitamine naturali per le menti: cioè di storie allegre e profonde narrate da grandi che sanno narrare ai loro bambini, perché crescano bene.
Dieci anni di Melevisione, infatti, vogliono dire anche questo: incontrare dei diciottenni che ti guardano con un sorriso fino alle orecchie quando gli dici "Ti abbiamo cresciuto noi"...
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Incontri coi lettori
Come si legge nella Pagina dei prossimi appuntamenti, gli incontri sono una parte cospicua del mio lavoro.
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Insegnanti, dirigenti, bibliotecari, librai, tutti i promotori d'eventi che desiderano invitarmi per incontri con bambini o adulti
possono contattarmi scrivendo un messaggio sul LIBRO DEGLI OSPITI
Io risponderò, e continueremo il rapporto via e-mail.
RACCOMANDAZIONE!!!
Prima di farlo, però, è importante che consultino la...
PAGINA INFORMATIVA DEGLI INCONTRI
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Schede biografiche e foto
Qui sotto, scorrendo in basso, le NOTE BIOGRAFICHE AGGIORNATE, da copiare e incollare.
Non sono curriculum standard nelle forme omologate dall'Europa, ma sono scritte da uno che per mestiere scrive, e per i reami che io frequento basteranno. Quando le ho inserite in questo sito, nel lontano '97, sembrava una guasconata: da un bel po' invece la cosa è normale, utile e pratica. Spesso basta aspettare.
Organizzatori, promotori d'eventi, bibliotecari, insegnanti e chiunque per lavoro ne abbia bisogno, invece che per faticose richieste e spedizioni, può prelevare da sé immediatamente in copia e incolla piccole note biografiche di diverse "pezzature" (già predisposte in numero di battute) e diverso tono (classico o lieve); o scaricare una scheda bio-bibliografica impaginata in PDF e pronta per la stampa; o qualche foto in diverse risoluzioni JPG.
Altrove, in altre pagine di questo sito, chi volesse approfondire i miei lontani inizi potrà trovare una'antica biografia dettagliata e da tanto non aggiornata: completa per quanto riguarda il lontano passato del mio lavoro, studi e formazione, il decennio di lavori nel teatro, i pochi anni dei media digitali e il pochissimo cinema; ma ferma a molti anni fa per la televisione e soprattutto i libri, che sono il presente, e che altre altre sezioni del sito raccontano con dovizia.
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Libro degli Ospiti
Chi vuole scrivermi, dirmi, chiedermi qualcosa, PUÒ LASCIARE UN MESSAGGIO QUI, NEL MIO LIBRO DEGLI OSPITI.
Ma prima vi prego di leggere questa breve nota.
Il Libro degli Ospiti è una soglia importante per il mio lavoro.
Lì le scuole, biblioteche e altre istituzioni prendono i primi contatti per gli incontri (i successivi seguono via mail).
E lì i lettori mi scrivono i loro commenti, testimonianze e ringraziamenti.
Ho messo online su questo sito TUTTI I MESSAGGI CHE HO RICEVUTO DAL 1997 FINO A OGGI.
Migliaia e migliaia di lettere, a disposizione di chiunque voglia lanciare uno sguardo dall'alto su quella sconfinata intricata foresta che è il rapporto di corrispondenza e conversazione fra uno scrittore e il popolo dei suoi lettori. Vi si troveranno solo le lettere che ho ricevuto, non le mie risposte, che sono altrettante: anche se sembra difficile crederlo, io ho sempre risposto a tutti. Quelle migliaia di risposte, spesso giocoforza molto simili fra loro, non venivano registrate nel Guestbook, e quindi non ho potuto convertirle e pubblicarle. Ma non l'avrei fatto comunque, va bene così: è più importante ciò che i miei lettori hanno da dire a me, che non le mie risposte.
Qualche anno fa tuttavia, poiché i messaggi di scrittori o aspiranti tali, con richieste di indicazioni editoriali, di consigli, di letture e giudizi su rime e testi, crescevano a vista d'occhio sopravanzando quelli dei lettori e delle scuole per gli incontri, ho dovuto correre ai ripari. In cima alla pagina del Libro degli Ospiti si troverà questa premessa:
E-mail
Questo è un sito vasto e intricato, pieno di stanze come una biblioteca di Borges. Se non trovate una certa filastrocca, un certo libro, un certo articolo percorrendo gli indici stanza per stanza, inserite nel box qua sotto una o più parole che possano aiutare Google a cercarlo per voi (per esempio "filastrocca delle maestre", "dipende da come mi abbracci", "Festival Tuttestorie", etc.). Il motore di ricerca vi condurrà alle pagine in cui quelle parole sono contenute, e dove potrete localizzarle usando la funzione dei browser "Trova nella pagina".
Per note ragioni, non è il caso che io lasci il mio attuale indirizzo di posta elettronica qui all'aperto, esposto a spamming, fishing, mass mailing e simili molestie.
Chi vuole comunicare con me, per lavoro o per altro, potrà lasciarmi un messaggio nel LIBRO DEGLI OSPITI. Ogni nuovo messaggio inserito mi verrà segnalato con una e-mail. Finché posso, e con le riserve e implorazioni esposte sopra, cerco di rispondere alla maggior parte dei messaggi che appaiono sul Guestbook.
Chi non ricevesse risposta dopo un numero ragionevole di giorni, e abbia motivo invece di attenderla, si assicuri di aver digitato correttamente il suo indirizzo e-mail: mi è accaduto più volte di scrivere risposte che tornavano indietro perché indirizzate a "sconosciuti". Eventualmente scriva un altro messaggio con l'indirizzo giusto.
Ho aiutato decine di studenti che compilavano tesi di laurea o ricerche, sulla Melevisione o sui miei libri o su altro, con interviste telefoniche o faccia a faccia, e in taluni casi con spedizioni di materiali che non erano reperibili in commercio o scaricabili dal sito. Nei limiti del tempo che avrò a dsiposizione, lo farò ancora.
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